Gli studi lo confermano: il permafrost artico si sta sciogliendo con 70 anni di anticipo

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di Lorenzo Mattia Nespoli

19 Giugno 2019

Gli studi lo confermano: il permafrost artico si sta sciogliendo con 70 anni di anticipo
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Probabilmente il termine permafrost a qualcuno farà venire in mente nozioni scolastiche di geografia. Si tratta dello strato di ghiaccio permanente che si estende su parti delle terre artiche del Nordeuropa, della Siberia e dell'America Settentrionale.

Queste aree di terreno costantemente ghiacciato, su cui si trovano deserti di ghiaccio e insediamenti, potrebbero però non essere più così "perenni" come prima.

Studi, ricerche e stazioni di rilevamento che monitorano costantemente il permafrost hanno diffuso dati allarmanti sul suo stato di salute, che non promettono niente di buono per gli equilibri ambientali del nostro Pianeta.

via Geophisical Research Letters

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U.S. Geological Survey/Flickr

U.S. Geological Survey/Flickr

70 anni di anticipo è il ritmo con cui si sta sciogliendo lo strato di ghiaccio permanente nei territori artici. A rivelarlo è uno studio condotto dal Permafrost Laboratory della University of Alaska. I rilevamenti hanno mostrato che lo stato attuale del permafrost avrebbe dovuto essere quello previsto nel 2090.

La ricerca si è concentrata in maniera particolare sulle zone di permafrost presenti in America Settentrionale. Dall'anno 2000 in poi, i livelli di scioglimento sarebbero stati superiori fino al 240% rispetto a quelli registrati nei 20 anni precedenti.

Il motivo? Purtroppo è ancora una volta da rintracciare nel riscaldamento globale. Le temperature incredibilmente elevate raggiunte in diverse estati successive al 2000 hanno causato un'accelerazione brusca dei processi di scioglimento dei ghiacci, arrivando a colpire anche quelli considerati "perenni".

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Sciogliendosi, il permafrost fa letteralmente scivolare in basso il terreno, fino a quasi un metro, creando zone di acquitrini, laghetti e pozze d'acqua, in quello che viene definito "termocarsismo". Non è difficile comprendere come questo fenomeno metta a rischio qualunque cosa si poggi sul terreno ghiacciato.

Costruzioni, strutture, stazioni di ricerca, interi paesi e cittadine sono minacciate dallo scioglimento del ghiaccio permanente, ma i problemi legati a questa pericolosa reazione della natura non finiscono qui.

Come se lo scenario preoccupante già descritto non fosse sufficiente, una ricerca dell'Università di Harvard ha dimostrato che il ghiaccio che si trasforma in acqua reimmette nell'atmosfera il materiale "intrappolato" sotto di esse, che rilascia a sua volta CO2 e metano decomponendosi, facendo riscaldare ulteriormente il clima terrestre.

Brocken Inaglory/Wikimedia

Brocken Inaglory/Wikimedia

In molte zone interessate dallo scioglimento del permafrost si sta già correndo ai ripari, modificando il corso di infrastrutture e monitorando la stabilità degli edifici.

Come spesso accade ed è accaduto, però, credendo di poter agire senza conseguenze, l'uomo causa danni praticamente irreversibili, per la natura e per se stesso, accorgendosene troppo tardi.

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