Gli studiosi portano alla luce un dinosauro che aveva una spettacolare cresta di spine

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di Marco Renzi

08 Febbraio 2019

Gli studiosi portano alla luce un dinosauro che aveva una spettacolare cresta di spine
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Quello dei dinosauri è un universo ancora pieno di misteri, che i ricercatori cercano instancabilmente di risolvere studiando i reperti e fornendo affascinanti spiegazioni. Ciò che sappiamo per certo è che quegli enormi animali vivevano in un ambiente ostile, e dovevano equipaggiarsi per cacciare in maniera efficace (nel caso dei carnivori) o per difendersi dagli attacchi (nel caso degli erbivori).

A questa seconda categoria appartiene l'affascinante animale su cui gli studiosi stanno facendo luce solo recentemente, e che è rimasto per anni all'ombra dei suoi cugini più famosi. Si tratta del Bajadasaurus pronuspinax, una nuova specie appartenente alla famiglia dei Dicraeosauridae e strettamente imparentata con i Diplodocidae, gli erbivori di grandi dimensioni e dal lungo collo. I ritrovamenti di questa specie hanno affascinato particolarmente l'immaginario degli appassionati per il particolare equipaggiamento difensivo.

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Scientific Reports

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Il più grande reperto di questo gigantesco animale, che vagò sulla Terra 140 milioni di anni fa, è stato rinvenuto in Patagonia (Argentina) dai ricercatori del National Council of Scientific and Technical Research e della Maimónides University di Buenos Aires. Dalla forma degli occhi si è arrivati alla conclusione che l'animale trascorresse molto tempo con il collo proteso in terra a pascolare, e probabilmente è questa abitudine che ha portato allo sviluppo di una straordinaria caratteristica difensiva: una gigantesca cresta di lunghissime spine che correva lungo tutto il collo arrivando fino al cranio.

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Secretariat of Science

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Anche se la funzione delle spine è ancora oggetto di dibattito – c'è chi ipotizza che servissero a regolare il calore o a competere per la riproduzione – lo scopo difensivo sembra essere fuor di dubbio, come conferma il ricercatore Pablo Gallina (nella foto). A confermarlo sarebbe anche l'inclinazione: non all'indietro, come le spine di un istrice, ma rivolte in avanti, con la chiara funzione di massimizzare la loro capacità offensiva contro i predatori.

Gli scienziati ipotizzano che le enormi escrescenze fossero ricoperte di cheratina, utile per proteggere l'osso e soprattutto più resistente alla frattura, e che fossero quindi molto simili ai corni di molti animali odierni, come il rinoceronte.

C'è ancora molto da scoprire su questo affascinante e poco noto gigante antico, ma i ritrovamenti e le supposizioni sembrano essere un'ottima base di partenza. Possiamo avere un assaggio della sua magnificenza grazie a questa illustrazione di Jorge A. González.

Jorge A. González

Jorge A. González

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