Dei ricercatori italiani creano un dispositivo che depura l'acqua sfruttando il segreto delle mangrovie

di Alberto Ragazzini

24 Dicembre 2018

Dei ricercatori italiani creano un dispositivo che depura l'acqua sfruttando il segreto delle mangrovie
Advertisement

Un team di ingegneri tutto italiano del Politecnico di Torino, ha studiato un rivoluzionario impianto per dissalare l'acqua marina. Questo dispositivo ispirato alle mangrovie è in grado di ottenere fino a 20 litri di acqua potabile per ogni metro quadrato di superficie esposta al sole. L'invenzione potenzialmente rivoluzionaria rappresenta una possibile soluzione alla crisi idrica annunciata dalla FAO entro il 2025, che potrebbe colpire due miliardi di persone. 

via Politecnico di Torino Magazine

Advertisement
PoliFlash

PoliFlash

Un gruppo di ricercatori del Politecnico di Torino ha ideato un sistema di dissalazione di acqua marina ispirato alle mangrovie. Queste formazioni vegetali che sono delle vere e proprie foreste sospese sull'acqua, riescono a prelevare i nutrimenti necessari dall'acqua salata grazie a una speciale membrana che la divide da quella dolce. Il sistema studiato dai ricercatori dell'università torinese è basato proprio su questo meccanismo naturale, l'acqua contaminata infatti non si mescola con quella depurata.

Questa nuova invenzione si è guadagnata una pubblicazione sulla prestigiosa rivista Nature Sustainability, il merito è aver ideato un sistema ecologico ed economico che potrebbe fronteggiare la crisi idrica prevista dalla FAO entro il 2025. Il dispositivo è anche stato progettato per poter coltivare sulla sua superficie, questo permetterebbe la creazione di orti galleggianti in quei luoghi poveri di risorse idriche e infrastrutture.

Advertisement
PoliFlash

PoliFlash

Ma come funziona precisamente questa invenzione? Il funzionamento è apparentemente semplice: in pratica l'acqua viene raccolta attraverso un materiale poroso come una spugna, senza l'ausilio di dispositivi costosi e ingombranti come le pompe. Successivamente l'energia solare scalda l'acqua e la fa evaporare facendo depositare il sale, qui entrano in gioco le membrane ispirate alle mangrovie che impediscono all'acqua nuovamente condensata di riunirsi con il sale. 

La cosa più innovativa è proprio il sistema "passivo" e basato completamente sui fenomeni naturali. Questo dispositivo è stato in grado di creare 20 litri di acqua in un giorno per ogni metro quadrato di superficie esposta al Sole, un risultato che potrebbe essere migliorato in futuro. Il team di ingegneri che lavora a questo progetto fa parte del Clean Water Center, un centro interdipartimentale del Politecnico che al momento sta ancora cercando partner per sviluppare il prototipo sul campo.

Advertisement