Quella volta in cui un medico scoprì che l'anima in un corpo pesa 21 grammi

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di Claudia Melucci

18 Dicembre 2018

Quella volta in cui un medico scoprì che l'anima in un corpo pesa 21 grammi
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Era il 1901 quando il medico Duncan MacDougall mise in atto un esperimento volto a misurare il peso dell'anima, per provarne l'esistenza. Secondo il dottore, il peso di ogni essere umano è diverso pochi attimi prima e dopo la morte, e la differenza di peso corrisponderebbe proprio all'anima che si libera dal corpo.

Un esperimento molto discutibile, mai ripetuto da allora, passato alla storia per aver individuato il peso dell'anima: 21 grammi. 

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Wikimedia Commons

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Come è facilmente immaginabile, per comprovare la sua ipotesi, il medico MacDougall misurò il peso di alcuni pazienti malati terminali, pochi attimi prima e dopo il decesso. Lo strumento utilizzato per la misura è stata una bilancia molto precisa per l'epoca, con un margine di errore di appena 5,6 grammi.

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Hereward Carrington, Sylvan Muldoon/Wikimedia

Hereward Carrington, Sylvan Muldoon/Wikimedia

Un documento descrive in modo molto dettagliato la procedura seguita dal dottore:

" MacDougall ha registrato l'ora esatta del decesso di ogni paziente ed altri dettagli, come il tempo trascorso tra il decesso e la misurazione, caratteristiche fisiche del paziente e, ovviamente, le variazioni di peso".

Il medico avrebbe tenuto conto anche di perdite naturali di liquidi corporei e gas per stilare il peso dell'anima 

Stando a quanto descritto dall'articolo pubblicato sul New York Times, che presentava il lavoro di MacDougall, uno dei pazienti perse peso al momento del decesso, per poi recuperarne una quantità ancora maggiore poco dopo; un altro perse esattamente 21,3 grammi. 

L'esperimento coinvolse altre persone, e in diversi casi si presentò una cifra molto vicina ai 21 grammi. Il medico sperimentò la procedura anche su dei cani, non registrando alcuna variazione di peso prima e dopo la morte.

Wikimedia commons

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In particolare, MacDougall descrive un evento accaduto durante la misurazione del peso di un uomo in fin di vita, dalla costituzione massiccia e di spirito pigro. Pare che anche la variazione di pesò tardò ad arrivare, come se anche l'anima fosse "pigra" di lasciare il corpo. Dopo circa un minuto, comunque, la cifra segnata dalla bilancia subì un calo di esattamente 21 grammi. 

Gli scettici riguardo allo studio di MacDougall sono moltissimi, suoi contemporanei e non; molti obiettano la scarsa riproducibilità dell'esperimento e riconducono le variazioni di peso a processi naturali. In ogni caso, nessuno mai ripeté l'esperimento e, ad oggi, il dato disponibile su un ipotetico peso dell'anima è quello di MacDouglas.

La conclusione criptica dell'articolo del New York Times è ormai storia: "L'anima pesa 21 grammi, o tre quarti d'oncia".

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