I commercianti che espongono le bottiglie di acqua al sole commettono un reato: lo dice la Cassazione

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di Claudia Melucci

30 Agosto 2018

I commercianti che espongono le bottiglie di acqua al sole commettono un reato: lo dice la Cassazione
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Vi avevamo già parlato di quanto il tradizionale modo di conservare l'acqua - ovvero nelle bottiglie di plastica - non sia risultato poi così salutare, a seguito di studi che hanno indagato un gran numero di campioni. La plastica di cui sono fatte le bottiglie, infatti, tende a rilasciare sostanze nocive quando non usate correttamente, che possono provocare effetti negativi sulla salute umana (da forme cancerose ad alterazioni a livello endocrino e danni al feto), oltre ad essere contaminate da numerosi batteri quando riutilizzata più di una volta. Se si pensa che praticamente ogni giorno beviamo acqua da bottiglie di plastica, si capisce facilmente che l'allarme è serio. 

Ma cosa dice la legge in merito? Si è fatto qualcosa per tenere in considerazione gli ultimi riscontri sulla nocività della plastica?

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BFK Vöcklabruck/Wikimedia

BFK Vöcklabruck/Wikimedia

È notizia recente la condanna di un commerciante che, come moltissimi altri, aveva esposto le casse d'acqua per la vendita in luogo assolato per diverse ore del giorno. La Suprema Corte ha stabilito che il reato procurato è la vendita di alimenti in cattivo stato di conservazione (in riferimento all'articolo 5 della legge 283/1982), reato che - tra l'altro - non necessita di effettivo accertamento. A nulla sono valse le giustificazione del commerciante che sosteneva di averle messe nel luogo incriminato solo momentaneamente. Il reato può essere infatti accertato anche senza ricorrere a specifiche analisi di laboratorio, ma solo sulla base di testimonianze e foto. 

Il reato rientra nella categoria di tutti gli altri atti che mettono in pericolo la salute dei consumatori: sembra quindi che l'evidenza della pericolosità della plastica - soprattutto quando mal conservata - stia diventando un dato di fatto. Questo ci dovrebbe spingere a prendere misure di sicurezza anche nella vita privata, evitando di tenere le bottiglie esposte al sole o comunque in luoghi eccessivamente caldi (non vi è mai capitato di lasciarle nel bagagliaio dell'auto per diversi giorni?).

In realtà, ad essere chiari, è storia vecchia il divieto di esporre al sole l'acqua destinata all'uso alimentare: all'epoca - 1927 - ci si riferiva all'acqua in bottiglie di vetro, che non subisce così tanti danni ad essere esposta al sole come per quella conservata nella plastica. 

Oggi quindi la cautela deve essere ancora più rigorosa: conosciamo bene i danni che la plastica provoca all'ambiente quando smaltita in modo non adeguato, ma allo stesso modo è nociva per l'essere umano che la usa nei modi scorretti: uno di questi è esporla al sole. 

 

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