Perché il codice IBAN è così lungo e altre curiosità su questo codice che usiamo ogni giorno

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di Gianmarco Bonomo

02 Marzo 2024

Perché il codice IBAN è così lungo e altre curiosità su questo codice che usiamo ogni giorno
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Ogni giorno ci confrontiamo con oggetti, pratiche, eventi che diamo per scontati e ai quali non dedichiamo mai più di qualche secondo, come nel caso del codice IBAN. Questa serie di numeri e lettere è fondamentale per il funzionamento della nostra società, eppure ne sappiamo pochissimo. In questo articolo vedremo cos’è l’IBAN e com'è composto, cercando di capire perché è così importante.

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Cos’è il codice IBAN e a cosa serve

Cos’è il codice IBAN e a cosa serve

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Innanzitutto, IBAN è un acronimo e sta per International Bank Account Number ossia letteralmente “Numero di conto bancario internazionale”. Si tratta quindi di un codice alfanumerico riconosciuto a livello internazionale composto da una serie di caratteri che identificano in modo univoco un conto corrente bancario specifico. La storia del codice IBAN è piuttosto recente: introdotto nel 1997 su iniziativa dell’Unione Europea, oggi l’IBAN è uno standard ISO 13616 ed è utilizzato da 77 Paesi nel mondo. Ma a cosa serve?

Potendo identificare in modo univoco un conto corrente bancario specifico, il codice IBAN è fondamentale per effettuare transazioni finanziarie sia a livello nazionale che internazionale. Se ogni conto corrente ha il suo IBAN, le transazioni finanziarie sono molto più semplici e sicure rispetto al passato e spesso anche rispetto ad altri metodi.

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Da cosa è composto il codice IBAN

Da cosa è composto il codice IBAN

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Come abbiamo detto, il codice IBAN permette di identificare un conto corrente specifico in modo univoco. In tutti gli Stati che lo hanno adottato quindi funziona allo stesso modo, ma con un numero di cifre variabili. Nel contesto italiano, per esempio, un codice IBAN è composto da 27 cifre che seguono la seguente struttura:

  • codice del Paese in cui si trova la banca, composto da due lettere;
  • numero di controllo, composto da due cifre;
  • carattere di controllo o CIN, da Character Identification Number, composto da una lettera;
  • codice ABI, Associazione Bancaria Italiana, composto da cinque cifre;
  • codice CAB, Codice di Avviamento Bancario, composto da cinque cifre;
  • numero del conto corrente, composto da 12 cifre.

Al netto del codice del Paese e del numero di controllo, i restanti caratteri costituiscono il BBAN, o Basic Bank Account Number. Gli altri Paesi possono avere un BBAN diverso ma con almeno 23 cifre; inoltre, cambieranno anche i primi quattro caratteri per via della sigla internazionale e del numero di controllo.

Quanto è sicuro il codice IBAN?

Quanto è sicuro il codice IBAN?

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Se da una parte usare il codice IBAN rende le transazioni bancarie molto più semplici rispetto al passato, dall’altra le rende anche molto più sicure. Infatti, dietro ogni transazione finanziaria ci sono diverse misure di sicurezza, come l’uso di dati crittografati, servizi di protezione dalle frodi e verifiche effettuate prima di approvare le transazioni. Non è un caso che effettuare un bonifico richieda un certo periodo di tempo, anche se oggi i diversi sistemi di controllo da parte delle banche permettono di usufruire dei bonifici istantanei.

In conclusione, il codice IBAN è uno strumento fondamentale per le transazioni finanziarie. Non solo offre una piattaforma dal funzionamento comune per effettuare e ricevere pagamenti, ma allo stesso tempo garantisce un sistema sicuro e affidabile sia a livello nazionale che internazionale. Resta solo da evitare eventuali errori di battitura.

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