Da dove proviene il gesto di incrociare le dita quando speriamo nella fortuna?

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di Francesca Argentati

29 Gennaio 2024

Da dove proviene il gesto di incrociare le dita quando speriamo nella fortuna?
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Nella nostra quotidianità sono radicati molti gesti di uso comune di cui spesso non conosciamo l'origine: ad esempio, perché incrociamo le dita quando ci auguriamo la fortuna? Da dove nasce questa usanza e perché?

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Incrociare le dita per attirare la fortuna ha origini nel Cristianesimo

Incrociare le dita per attirare la fortuna ha origini nel Cristianesimo

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Spesso ci capita di fare gesti di cui tutti conoscono il significato, ma di cui quasi nessuno conosce l'origine: molti di questi hanno a che fare con la superstizione e, benché non crediamo realmente che potrebbero incidere sulla nostra fortuna o il suo contrario, sono talmente radicati e collettivamente riconosciuti in alcune comunità da essere ormai entrati a far parte della nostra gestualità. Tuttavia, se dovessimo soffermarci a chiederci da dove nascano e cosa significhino realmente, pochi saprebbero rispondere. Ad esempio, quando si cita la possibilità di un evento sfavorevole, è uso comune toccare ferro per ripararsi dalla sfortuna. Allo stesso modo, quando ci auguriamo che qualcosa vada per il verso giusto, incrociamo le dita di una o entrambe le mani, accavallando l'indice e il medio. Ma perché lo facciamo?

Ci sono diverse ipotesi sull'origine di questo gesto, ma la più accreditata affonda le sue radici nell'origine del Cristianesimo ed avrebbe, dunque, una valenza religiosa. In quel periodo, infatti, la pratica religiosa era proibita e i fedeli perseguitati che, per ovviare a questo divieto, inventarono segnali in codice per relazionarsi e riconoscersi l'un l'altro.  Molti ritengono che le dita incrociate fossero proprio tra questi gesti non verbali, poiché appoggiare le dita incrociate a quelle di un'altra persona unendo i pollici richiamava la forma sacrale dei pesci.

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Da dove proviene il gesto di incrociare le dita quando speriamo nella fortuna?

Da dove proviene il gesto di incrociare le dita quando speriamo nella fortuna?

Freepik

Si dice anche che durante le Guerra dei Cent'anni, che coinvolse l'Europa nel XIV-XV secolo, questo gesto diventò individuale. I soldati, per festeggiare le vittorie nel corso di una battaglia, difficilmente riuscivano a far collimare le proprie dita con quelle dei compagni, così eseguivano il segno di buon auspicio in autonomia, allo stesso modo in cui lo facciamo oggi. Sebbene non vi siano certezze al riguardo, tuttavia, secondo alcune teorie questa usanza avrebbe origini pre-Cristiane, quando in Europa il simbolo della croce era considerato molto potente e in grado di attirare spiriti benevoli.

Si credeva, infatti, che incrociare le dita favorisse la realizzazione di un desiderio. Nel momento in cui una persona ne esprimeva uno, coloro che si trovavano accanto a lei incrociavano il dito indice al suo per supportare la richiesta di fortuna in modo solidale. Nel tempo, questa pratica è diventata individuale, portando le persone a incrociare da sole le proprie dita in segno di buon auspicio. La croce di Cristo e i gesti che evocano un incrocio, come appunto incrociare le dita o fare il segno della croce, sono rimasti simboli fortemente spirituali ed evocativi, legati a una richiesta di benevolenza e positività. Tuttavia, questo gesto non richiama soltanto la volontà che qualcosa vada bene, che sia un esame all'università, la riuscita di un colloquio di lavoro o la vittoria all'estrazione dei numeri della lotteria. Lo usiamo anche in un altro caso.

Incrociamo le dita dietro la schiena quando diciamo una bugia

Incrociamo le dita dietro la schiena quando diciamo una bugia

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Tra i gesti molto comuni, c'è anche quello di incrociare le dita e portarle dietro alla schiena quando diciamo una bugia. Perché? Sebbene il modo di incrociare indice e medio sia il medesimo, i significati sono opposti ma al contempo ispirati dal medesimo simbolismo. In questo caso, il gesto evoca una sorta di protezione divina davanti a un'azione poco lodevole come quella di mentire, cercando di fatto di mettersi al riparo dalla sfortuna. In ogni caso, dunque, è legato a Dio: sebbene in origine potesse avere più a che fare con la volontà di ricevere benevolenza e protezione dai cieli, nel tempo si è sviluppato in un gesto di buon auspicio per attirare la fortuna in dati momenti della vita, anche se privi di un significato profondo.

Trattandosi di un segno di origini cristiane, è naturale che non venga riconosciuto e condiviso a livello globale: in altre culture, incrociare le dita può avere significati estremamente differenti e compiono gesti del tutto diversi per attirare la fortuna. E tu sapevi da dove provenisse la mossa di incrociare le dita quando speri che qualcosa vada come desideri?

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