Adesso ci sono anche le "rocce di plastica" ad inquinare: nuovo fenomeno scoperto dai ricercatori

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di Gianmarco Bonomo

08 Gennaio 2024

Adesso ci sono anche le "rocce di plastica" ad inquinare: nuovo fenomeno scoperto dai ricercatori
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Forse una delle caratteristiche principali dell’essere umano è la sua capacità di fare del male a se stesso e all’ambiente. Ne abbiamo le prove, ormai da diversi secoli, e purtroppo abbiamo alcune conferme molto recenti. Un recente studio ha infatti rilevato il plasticrust, ossia strati di plastica nella roccia, una nuova forma di inquinamento che mai si era vista prima. E che rischia di complicare le sfide dell’ecologia moderna.

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Cos’è il plasticrust e perché è un problema

Cos’è il plasticrust e perché è un problema

Gestoso et al./ Science of the Total Environment

La presenza di plastica nell’ambiente, dove cioè non dovrebbe esserci, è purtroppo sotto gli occhi di tutti. Parliamo di inquinamento di plastiche e microplastiche ormai da decenni, e le quantità sono così alte che esistono “isole” di plastica galleggianti nei nostri oceani. A questo quadro desolante, si aggiunge anche il plasticrust, comparso nell’isola portoghese di Madeira.

Come rilevato dal team di ricercatori che lo ha analizzato, il plasticrust è una sorta di incrostazione di plastica incorporata direttamente nella roccia. Un po’ come una gomma da masticare che si lega al marciapiede ed è impossibile da rimuovere. Fino ad oggi, non era mai stato riscontrato un fenomeno del genere e, dal primo avvistamento nel 2016, le rilevazioni sono aumentate.

 

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Da dove viene il plasticrust e quali sono i suoi pericoli

Da dove viene il plasticrust e quali sono i suoi pericoli

Hcirllej/Wikimedia Commons - CC BY-SA 4.0 DEED

Dopo aver analizzato alcuni campioni di plasticrust, i ricercatori hanno scoperto anche qual è il tipo di plastica alla base del fenomeno. Si tratterebbe di polietilene, usato comunemente negli imballaggi monouso e nei contenitori alimentari. Questo aspetto dà la responsabilità non soltanto all’industria e alla grande distribuzione organizzata, ma anche alle singole scelte dei singoli consumatori.

E di per sé, il plasticrust comporta rischi immediati proprio per il modo in cui si lega alle rocce, sostituendone le incrostazioni biologiche. Se queste ultime sono fondamentali per organismi marini come cirripedi e lumache di mare, davvero possiamo dire lo stesso per la plastica? Allo stesso tempo, limitarsi a dire che non conosciamo quali effetti possa avere l’ingestione di microplastiche per questi organismi, suona tanto come una scusa.

Quali sono le conseguenze del plasticrust per il pianeta, e non solo

Quali sono le conseguenze del plasticrust per il pianeta, e non solo

Gestoso et al./ Science of the Total Environment

In effetti, sappiamo che l’ingestione di microplastiche nei pesci causa ostruzioni digestive e introduce nei loro corpi agenti inquinanti. Inoltre, anche in questo caso bisogna considerare la scala del problema, con un’enorme quantità di plastiche e microplastiche che stanno sulla terra, nei mari e, adesso, anche all’interno delle rocce. 

Se infatti il plasticrust mette in allarme per l’impatto delle attività umane sulla documentazione geologica, resta da capire se questo fenomeno si sia già diffuso in altre parti del mondo. Insomma, l’essere umano si definisce anche in base alla sua capacità di modificare il suo ambiente. Forse, negli ultimi decenni lo sta facendo un po’ troppo, portando a conseguenze difficili da prevedere e, soprattutto, da gestire.

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