Perché il nome Linda è vietato in Arabia Saudita?

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di Gianmarco Bonomo

23 Ottobre 2023

Perché il nome Linda è vietato in Arabia Saudita?
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Scegliere un nome per il proprio figlio è un momento cruciale per i futuri genitori. Si tratta di una decisione che influenzerà il futuro del bambino: il suo nome lo accompagnerà per tutta la vita. Alcuni genitori scelgono nomi comuni, altri optano per nomi presenti nella famiglia, altri ancora fanno scelte più azzardate. Tuttavia, ci sono nomi che sono vietati in diverse parti del mondo, e che i futuri genitori proprio non possono scegliere per i loro figli. Vediamo quali sono i più strani: per esempio, sapevi che il nome Linda è vietato in Arabia Saudita? Ed è in buona compagnia.

Perché il nome Linda è vietato in Arabia Saudita?

Perché il nome Linda è vietato in Arabia Saudita?

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L’Arabia Saudita è un Paese in cui l’approccio alla scelta dei nomi è decisamente severo. Il governo saudita ha stabilito una lista di nomi proibiti sia per i bambini che per le bambine, con delle restrizioni che si basano sulla conformità alle tradizioni sociali. Ciò vuol dire che sono vietati nomi particolari come Maya e Yara, ma anche nomi comuni come Linda e Alice.

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Vietato chiamare un bambino Christian in Islanda

Vietato chiamare un bambino Christian in Islanda

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Sono più tecniche le ragioni che hanno portato il governo islandese a vietare alcuni nomi per i cittadini dell’isola. I genitori non potranno scegliere Christian, Camilla, e Duncan per i propri figli, principalmente per due ragioni. La prima è che l’Islanda ha una commissione dedicata esclusivamente all’approvazione dei nomi propri, che devono rispettare le tradizioni culturali e linguistiche. La seconda è che l’alfabeto islandese non ha la C, rendendo impossibile l’uso della lettera nei nomi propri dei bambini.

Piacere, mi chiamo X Æ A-12, anzi no: i nomi vietati negli Stati Uniti

Piacere, mi chiamo X Æ A-12, anzi no: i nomi vietati negli Stati Uniti

pbkwee/Flickr

Il primo figlio di Elon Musk e Claire Boucher si chiamava all’inizio X Æ A-12, un nome di cui si è parlato a lungo. Non tutti sanno però che i genitori del piccolo X (no pun intended) hanno dovuto cambiargli il nome, da X Æ A-12 a X Æ A-XII. Negli Stati Uniti infatti sono vietati i nomi che contengono numeri. Altrettanto indicativa, seppure meno famosa, è la storia di un uomo del North Dakota che voleva cambiare il suo nome in 1069. Sì, il numero. La proposta venne ovviamente rigettata dalla Corte Suprema dello Stato americano.

Nomi ridicoli vietati in Francia per evitare il disagio ai figli

Nomi ridicoli vietati in Francia per evitare il disagio ai figli

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In Francia, le ragioni che portano a vietare un nome sono legate alla cultura nazionale, anche se in modo diverso dal richiamo alle tradizioni. Un nome può infatti essere rifiutato se si ritiene che possa portare al ridicolo o al disagio del bambino. Cosa vuol dire? Che un genitore francese non potrà chiamare il proprio figlio o la propria figlia Nutella, Fragola o Principe William. E se citiamo questi nomi è perché qualcuno ha davvero provato a sceglierli per i loro figli!

Superman uno dei nomi vietati in Svezia: si invece a Google

In Svezia i nomi dei bambini devono essere approvati dal governo. Non possono essere accettati nomi che possano offendere o imbarazzare il bambino o, se per motivi ovvi, non possono essere considerati veri nomi. Non che questo abbia frenato i genitori svedesi dal proporli, sia ben chiaro. Alcuni dei nomi rifiutati sono Superman e Brfxxccxxmnpcccclllmmnprxvclmnckssqlbb11116, che i genitori avrebbero pronunciato Albin. Tuttavia, la commissione svedese ha approvato Lego e Google.

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Nomi comuni che sono vietati lo stesso

Tutti i nomi vietati che abbiamo visto sono abbastanza strani, e molti Paesi preferiscono che i nomi dei bambini siano legati alla tradizione. Esistono tuttavia nomi comuni che sono vietati lo stesso. Ecco alcune menzioni onorevoli:

  • Tom è vietato in Portogallo, perché ci sono rigide regole che non permettono l’uso di soprannomi o varianti, per cui il bambino potrà tutt’al più chiamarsi Tomàs;
  • Venerdì è vietato in Italia, perché a dispetto della diffusione del sostantivo è stato ritenuto ridicolo e vergognoso (i genitori hanno poi scelto Gregorio);
  • Bjorn è vietato in Norvegia, uno dei nomi più popolari del Paese in passato, perché significa “orso” e quindi può risultare ambiguo.

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