Un'orca ha iniziato ad attaccare le imbarcazioni per "vendetta" e le sue simili la stanno imitando

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di Francesca Argentati

01 Giugno 2023

Un'orca ha iniziato ad attaccare le imbarcazioni per "vendetta" e le sue simili la stanno imitando
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Navigare in mare aperto e solcare gli oceani più profondi è di certo un'esperienza affascinante e suggestiva, anche se non scevra da pericoli: le acque, si sa, sono abitate da creature potenzialmente pericolose, come ad esempio gli squali. Tuttavia, prendendo le giuste precauzioni, si potrebbe evitare di venire attaccati. Altri cetacei di grandi dimensioni potrebbero aggirarsi nei pressi delle imbarcazioni, tra cui le orche, che, nonostante l'aspetto e l'epiteto che viene loro affibbiato, hanno un'indole generalmente non aggressiva. Una di loro, però, sembra aver deciso di organizzare una sorta di minacciosa spedizione verso una barca che veleggiava in acque iberiche.

via Indipendent

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@mageta649/Twitter

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Nonostante vengano spesso denominate "orche assassine", questi animali di solito non sono aggressivi nei confronti dell'uomo e non rappresentano un pericolo per chi le incontra. Tuttavia, un episodio avvenuto nelle acque della Spagna e del Portogallo ha fatto pensare il contrario. Un esemplare femmina, soprannominata Gladis Bianca, ha attirato l'attenzione dopo aver 'organizzato' degli attacchi nei confronti delle barche che navigavano nella zona. I contatti fra le navi e le orche sono una consuetudine alquanto pacifica, ma in questo caso non è affatto così: negli utlimi tempi, questi mammiferi marini si sono dimostrati insolitamente aggressivi nei confronti delle imbarcazioni.

Secondo gli scienziati, questo repentino cambio di comportamento sarebbe dovuto a una 'crociata per vendetta' organizzata dalla stessa Gladis. Dal 2020, gli scontri irruenti tra navi e orche sono stati continui nelle zone della Galizia e dello Stretto di Gibilterra. L'episodio che ha visto Gladis al comando, però, ha suscitato particolare perplessità: sei orche hanno attaccato un'imbarcazione capitanata da Greg Blackburn, il quale ha raccontato la sua dura lotta per non perdere il controllo del veliero lungo 14 metri. Il gruppo di cetacei ha letteralmente assalito l'oggetto in movimento, mettendo seriamente in difficoltà la navigazione.

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Nel 2020, la rivista Marine Mammal Science ha pubblicato uno studio inerente questo fenomeno in aumento: trattandosi di un comportamento mai verificatosi in precedenza, si ritiene sia derivante da un'emulazione piuttosto che dall'indole. Gli attacchi sembrano seguire sempre lo stesso schema: gli animali si dirigono verso la polla per colpire il timone e, una volta riusciti a interrompere la navigazione, si allontanano. Gli esemplari giovani imitano il comportamento delle orche più adulte, per poi diffondere questo modus operandi tra loro.

Gli esperti hanno dedotto che Gladis Blanca abbia vissuto un momento traumatico, forse perché colpita e ferita da un'imbarcazione in movimento, sviluppando questo comportamento a seguito dell'episodio, venendo seguita dalle orche più giovani per mera emulazione. Sarebbe, dunque, un atteggiamento inedito appreso per pura imitazione, e non derivante dalla volontà di Gladis di insegnare alle sue compagne a essere aggressive. Secondo gli scienziati, la nuova abitudine sarebbe innocua è destinata a scemare col passare del tempo, ma dopo circa 500 attacchi, tre dei quali hanno provocato l'affondamento delle barche, il timore per l'incolumità dei marinai è più intenso che mai.

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