Ecco la storia della rara macchina da scrivere che imprimeva le note musicali al posto delle lettere

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di Claudia Melucci

23 Aprile 2019

Ecco la storia della rara macchina da scrivere che imprimeva le note musicali al posto delle lettere
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Alla fine dell'800 la macchina da scrivere fu un modo per uniformare la scrittura nei documenti ufficiali, che dovevano essere leggibili da tutti oltre che scritti in maniera veloce. In poco tempo divenne uno strumento irrinunciabile per gli uffici, ma sempre più persone iniziarono a dotarsene anche in ambito domestico. 

Poche persone sanno che, qualche anno dopo la diffusione delle tradizionali macchine da scrivere – dotate dei più comuni caratteri caratteri tipografici –, si diffuse una tipologia davvero molto particolare sia per uso che per forma: una macchina per scrivere i caratteri musicali su uno spartito.

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Music Printing History

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Probabilmente il suo inventore doveva aver pensato che gli stessi benefici della macchina da scrivere "da ufficio" – uniformità e velocità di scrittura – dovevano tornare utili anche agli insegnanti o agli appassionati di musica che si trovavano spesso a dover trascrivere i brani sugli spartiti. 

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MuseScore

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L'inventore della macchina da scrivere musicale, un certo Robert. H. Keaton, depositò nel 1936 il brevetto per una macchina che invece dei caratteri tipografici imprimeva quelli musicali: nel brevetto ufficiale si legge che lo scopo della sua invenzione era "inteso per compositori, arrangiatori, insegnanti e studenti". 

Music Printing History

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L'apparecchio risulta essere molto particolare sia per il suo uso che per la sua forma: il foglio, infatti, non veniva inserito dall'alto come nelle macchine tipografiche, ma si trovava sotto la macchina stessa.

La macchina era di forma circolare con due file di caratteri: l'utente poteva scegliere tra 14 segni differenti – dalle note, alle pause agli altri segni musicali più utilizzati nella stesura di uno spartito. Si poteva passare da una fila all'altro premendo un tasto.

Marcin Wichary/Twitter

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Nel 1953 venne diffusa una versione più avanzata della macchina da scrivere musicale che conteneva 33 tasti, ma a quanto pare rimase solo un prototipo.

Anche la versione originale godé di una scarsa diffusione: a provarlo è un episodio accaduto nel 2012, quando il possessore anonimo di una macchina di Keaton scrisse una mail alla Carnegie Hall di New York, una delle più importanti sale da concerto di musica classica e leggera a livello mondiale.

Marcin Wichary/Twitter

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L'uomo chiedeva informazioni riguardo allo strano strumento che aveva acquistato in un negozio di musica al prezzo di 255 dollari. La risposta della Carnegie Hall, però, fu alquanto deludente: "Grazie per la sua mail. Mi piacerebbe molto dirle qualcosa di più autorevole riguardo la sua macchina da scrivere di Keaton ma, sfortunatamente, neanche sapevo dell'esistenza di un simile strumento; Google e l'Almanacco delle Antichità risultano essere più utili di quanto lo possa essere io sull'argomento".

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Il motivo della sua scarsa diffusione? Probabilmente i destinatari dell'invenzione preferivano di gran lunga la scrittura a mano delle note sugli spartiti. 

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