Ecco perché non dovresti MAI dare del pane agli uccelli selvatici

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di Marco Renzi

18 Settembre 2016

Ecco perché non dovresti MAI dare del pane agli uccelli selvatici
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Molte associazioni animaliste che si occupano di specie selvatiche ricevono ogni anno decine di segnalazioni riguardo a oche o anatre con le ali rotte che si aggirano negli specchi d'acqua, in particolare quelli frequentati da molte persone.

Quello che molti non sanno è che le loro ali non sono rotte, ma presentano una patologia chiamata "ali d'angelo", che si sviluppa principalmente nei primi mesi di vita.

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La patologia consiste in una rotazione della struttura dell'ala e deriva principalmente da una carenza alimentare.

Ma cosa c'entrano le persone in tutto questo? La responsabilità umana va rintracciata nella pratica di nutrire i volatili con pane e crackers durante la primavera e l'estate.

In questo modo i pulcini si saziano velocemente con alimenti poveri di nutrienti e non dedicano tempo a cercare cibi "sani" come insetti, alghe o altri vegetali.

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Purtroppo la malformazione è incurabile, e rende l'animale incapace di volare (quindi anche di migrare o fuggire dai predatori).

La raccomandazione delle associazioni? Evitare assolutamente il pane, almeno nei mesi caldi quando gli uccelli si riproducono; nel caso non si voglia proprio rinunciare a nutrire le oche del laghetto, meglio acquistare mais, avena, orzo, insalata o semi per uccelli.

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