I bombi mordono le piante per "costringerle" a fiorire in anticipo quando il polline scarseggia: la ricerca

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di Lorenzo Mattia Nespoli

28 Maggio 2020

I bombi mordono le piante per "costringerle" a fiorire in anticipo quando il polline scarseggia: la ricerca
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Quando pensiamo agli insetti impollinatori, di solito i primi a venirci in mente sono le api. È vero: l'importanza che rivestono negli ecosistemi del Pianeta e nei delicati equilibri che li compongono è fondamentale, ma non si tratta degli unici a svolgere questi importanti compiti. 

Di fianco a loro, tra gli altri, ci sono i bombi, imenotteri conosciuti per la loro scarsa aggressività, per il caratteristico corpo più grande, "arrotondato" e ricoperto di peluria rispetto a quello delle api comuni. I bombi non sono affatto meno preziosi delle api per l'impollinazione. Al contrario, la ricerca di cui stiamo per parlarvi ha scoperto che sono in grado di mettere in pratica atteggiamenti davvero furbi per fare in modo che le piante fioriscano prima, e che quindi possano nutrirsi adeguatamente.

via Science

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Hannier Pulido, De Moraes and Mescher Laboratories/Nature

Hannier Pulido, De Moraes and Mescher Laboratories/Nature

Nettare e polline, per i bombi, sono basilari per sopravvivere. A differenza delle api, questi insetti riescono a immagazzinarne quantità minori, e quindi sono spesso a rischio in casi di scarsità. Un comportamento su cui gli scienziati hanno concentrato le ricerche, però, racconta di uno "stratagemma" che i bombi adottano per far fiorire le piante in anticipo, e dunque poter godere delle loro sostanze nutrienti. Cosa fanno? Semplice: le mordono!

Proprio così: non si tratta di uno scherzo o di un'esagerazione. I bombi, per un probabile adattamento evolutivo, "costringono" le piante a fiorire forando le loro foglie e anticipando l'atteso evento, in media, di circa 30 giorni. Non è ancora chiaro il motivo della veloce "risposta" delle piante ai morsi di questi insetti, né l'esatta evoluzione della tecnica. Quello che è certo, secondo gli scienziati, è che siamo di fronte a un fenomeno naturale "mai documentato prima", che ha posto i ricercatori davanti a una serie di interrogativi e possibili spiegazioni.

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Pixabay

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Gli esperti, dopo aver osservato questo comportamento, hanno ricreato i piccoli fori prodotti dagli insetti sulle piante, verificando che, all'atto pratico, esse fiorivano più velocemente, anche se non in anticipo come quelle forate dai bombi. Hanno suggerito, a questo proposito, che nella saliva di questi imenotteri potrebbe esserci qualche sostanza che accelererebbe la fioritura. Inoltre, sempre osservando gli atteggiamenti degli insetti, gli scienziati hanno verificato che i bombi preferiscono mordere le foglie delle piante più vicine ai loro nidi, prima di andare a cercarne altre già fiorite, ma lontane. 

Sebbene ancora sussistano diversi interrogativi, il comportamento oggetto della ricerca sembrerebbe proprio rendere più efficiente la ricerca di polline. Viste le numerose minacce ambientali e climatiche a cui i bombi e tanti altri insetti impollinatori sono sottoposti, potrebbero averlo sviluppato per un bisogno di sopravvivenza, riuscendo addirittura a generare reazioni all'interno delle piante. Consapevoli, a modo loro, dei pericoli a cui vanno incontro, i bombi potrebbero agire di conseguenza, e non resta che augurarsi che sia proprio così, vista l'importanza che ricoprono per la natura e per noi umani.

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