Entro il 2021 saranno vietati i prodotti in plastica monouso in tutti i Paesi dell'UE: ecco tutto quello che c'è da sapere

di Marta Mastrogiovanni

24 Giugno 2019

Entro il 2021 saranno vietati i prodotti in plastica monouso in tutti i Paesi dell'UE: ecco tutto quello che c'è da sapere
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Dall'Europarlamento arrivano buone notizie: dal 2021 sarà vietata la produzione e commercializzazione dei 10 prodotti di plastica monouso che più inquinano i nostri mari e le nostre spiagge. Oggetti comuni, come forchette e piattini di plastica, saranno banditi da tutti i Paesi membri dell'Unione europea e saranno sostituiti con materiali ecosostenibili. Un'importante svolta che sancisce una presa di coscienza anche da parte della politica, che invita ad un riciclo più consapevole per il bene del nostro pianeta.

via europa.eu

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Il Parlamento europeo si è finalmente deciso ad approvare in via definitiva la direttiva che prevede il divieto assoluto di produzione e commercializzazione degli oggetti di plastica monouso maggiormente reperiti sulle nostre spiagge e nelle acque degli oceani, entro il 2021. La votazione si è conclusa con 560 voti a favore, 35 contrari e 28 astenuti. Un successo molto atteso, che potrebbe fare la differenza nella lotta all'inquinamento nei nostri mari e nelle nostre spiagge. Saranno messi al bando piatti, posate, cannucce, bastoncini dei palloncini, bacchette per girare il caffè, contenitori e tazze in polistirolo espanso, cotton fioc (già banditi da inizio 2019) e contenitori per gli alimenti distribuiti nei fast food. Tutti questi articoli super-inquinanti saranno sostituiti da prodotti analoghi realizzati con materiali biodegradabili e compostabili. Ma non è tutto, in quanto la direttiva prevede anche altre regole da tenere a mente. Ad esempio, alcuni prodotti come filtri di sigarette, salviette umidificate e tovaglioli sanitari, saranno etichettati in modo che sulla confezione venga segnalato l’impatto ambientale.

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La direttiva prevede anche il riciclo del 90% delle bottiglie in plastica entro il 2029 e impone che queste ultime siano realizzate con materiale riciclato per almeno il 25% entro il 2025 e per il 30% entro il 2030. Insomma, passi da gigante che arrivano finalmente in un momento difficile per il nostro pianeta e che lasciano ben sperare in un futuro migliore per i nostri mari e per le nostre vite.

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