Demoni, topi e pozzi neri: la situazione dei bagni e del sistema fognario nell’antica Roma

di Irene Grazia Paladino

21 Aprile 2021

Demoni, topi e pozzi neri: la situazione dei bagni e del sistema fognario nell’antica Roma
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I servizi igienico-sanitari nell'antica Roma erano molto più avanzati rispetto ad altre città antiche: esistevano fogne, latrine pubbliche, bagni e altre infrastrutture, ma queste non sembravano riuscire a contenere il dilagare di problemi legati alle condizioni igienico-sanitarie. Proprio a Roma si trova una delle più antiche condotte fognarie al mondo, la Cloaca Massima. Questa venne costruita alla fine del VI secolo a.C. e, attiva da oltre 2500 anni, oggi la Cloaca Massima è ancora funzionante. 

via daily.jstor.org

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Nonostante l’importanza della Cloaca e il suo fascino in quanto manufatto storico, non possiamo non considerare i problemi da un punto di vista igienico: le fognature e i gli antichi sistemi idrici romani infatti non soddisfano i requisiti e le necessità dei tempi moderni. Noi oggi tendiamo a pensare come le fognature servano per raccogliere la spazzatura che si trova per le strade e i rifiuti che provengono dai bagni, tuttavia l’antico sistema fognario romano nacque per il drenaggio dell’acqua e non per la rimozione della sporcizia. La maggior parte dei bagni, all’epoca, non aveva infatti un collegamento fognario. Quasi tutte le case private avevano dei servizi igienici non collegati alle linee fognarie: vengono descritti come “bagni del pozzo nero” e spesso si trovavano in cucina. I rifiuti raccolti venivano poi venduti agli agricoltori, che li utilizzavano come fertilizzanti, o venivano utilizzati negli orti per concimare le piante.

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La situazione igienico-sanitaria dell’Antica Roma non era molto rosea: anche i bagni pubblici erano considerati rischiosi dal punto di vista igienico. Erano umidi, sporchi, situati in piccoli spazi e costituiti da lunghi sedili simili a panchine con delle aperture a forma di buco. Alcune latrine erano gratuite, per altre veniva richiesto un piccolo contributo. Ma andare nei bagni pubblici non era un’opzione particolarmente allettante: si pensava che dai sedili dei bagni fuoriuscissero topi e piccoli parassiti. Nei bagni pubblici veniva spesso ritratta la Dea Fortuna, una sorta di “angelo custode” che proteggeva l’ospite. In più, si pensava che dai buchi neri delle fogne uscissero dei demoni che lì erano soliti nascondersi: forse anche per questo i romani evitarono i collegamenti tra le fognature e i servizi igienici delle case. Riesci ad immaginare condizioni del genere?

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