Il metodo Ocme, la tecnica per preparare velocemente un esame che va oltre il tradizionale "leggere e ripetere"

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di Claudia Melucci

04 Aprile 2019

Il metodo Ocme, la tecnica per preparare velocemente un esame che va oltre il tradizionale "leggere e ripetere"
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A scuola, oltre ad imparare le nozioni delle singole materie, si apprende parallelamente il metodo di studio che poi, specialmente nella fase universitaria, permetterà di studiare in modo autonomo ed efficace. La realtà, purtroppo, è diversa e spesso ci si ritrova con un metodo di studio che richiede molto tempo a disposizione e fin troppe energie.

Due giovani italiani, Andrea Acconcia e Giuseppe Moriello, hanno brevettato un metodo di studio che è "una rivoluzione nei confronti del sistema" e che ha permesso loro di laurearsi in tempi record – con una media di 14 esami all'anno. Ecco come funziona il metodo OcmeOrganizzazione, Comprensione, Memorizzazione, Esposizione. 

via metodouniversitario.it

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Gnarlycraig/Wikimedia

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Dimenticate evidenziatori colorati, matite per sottolineare, schemi, mappe concettuali e soprattutto ripetere a voce alta.

Secondo Acconcia e Moriello non serve niente di tutto questo per portare a casa buoni voti con il minimo sforzo. Ad averli portati alla laurea in tempi record è stato il metodo Ocme, da loro inventato e brevettato, acronimo dei quattro pilastri che uno studente non dovrebbe mai dimenticare. Ecco quali sono e in cosa consiste il metodo Ocme.

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pixabay

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  • 1. Le pagine dei libri non sono tutte uguali

Studiare bene non significa studiare tutto: è questa la prima rivoluzione che gli autori dell'Ocme ribadiscono. Studiare tutte le virgole del testo non serve a nulla. Solo alcuni degli argomenti sono quelli davvero importanti e, non a caso, quelli che più spesso vengono chiesti all'esame. Bisogna individuarli e spendere la maggior parte del tempo a comprenderli alla perfezione. Agli altri argomenti è sufficiente dedicare il tempo di uno schema di emergenza che possa farli ricordare in maniera approssimativa.

  • 2. La tecnica dell'appostamento

Frequentare gli appelli degli esami è molto utile perché dà un'idea chiara di quali siano gli argomenti chiesti sempre, spesso e quasi mai. Serve molto anche parlare con chi ha già sostenuto l'esame, soprattutto con quelle persone che dopo la seduta sorridono, perché vuol dire che hanno risposto bene e per questo sono più predisposte a condividere l'esperienza. A loro è bene chiedere a quali domande hanno dovuto rispondere e soprattutto come hanno risposto.

 

maxpixel

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  • 3. No alle mappe concettuali, sì agli schemi a cascata

Gli schemi, nell'ottica del metodo Ocme, servono una volta individuate le domando che con molta probabilità verranno poste all'esame. Gli schemi non faranno altro che impostare la risposta alla domanda del professore nel migliore dei modi possibili. Non serve schematizzare un libro intero, ma solo le parti in cui vengono affrontate le tematiche "calde". All'interno dello schema è bene mettere in rilevanza le parole o gli argomenti che entusiasmano il professore, per poi passare a tutto ciò che guarnisce ulteriormente la risposta perfetta (da qui la struttura "a cascata").

  • 4. Simulazione dell'esame a casa

Studiare e ripassare nel comodo ambiente casalingo non ci prepara davvero all'esame, un'occasione in cui siamo sotto pressione e durante la quale non possiamo sempre "metterci a nostro agio". Ecco perché è utile mettersi un po' in difficoltà prima dell'esame, ad esempio facendosi interrogare da un amico, registrando la propria voce o un video oppure parlare allo specchio. Se tutto sarà chiaro in queste condizioni, lo sarà anche all'esame davanti agli occhi del professore.

Secondo Acconcia e Moriello i giovani di oggi perdono troppo tempo e fin troppe energie a cercare di imparare cose del tutto inutili: ai fini dell'esame, ma anche della professione, non serve digerire interi testi e conoscere a menadito anche il sommario. C'è bisogno di sposare un approccio più pratico allo studio.

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