È stata ritrovata una nave greca di 2400 anni fa: molti l'hanno già ribattezzata "La nave di Ulisse"

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di Claudia Melucci

25 Ottobre 2018

È stata ritrovata una nave greca di 2400 anni fa: molti l'hanno già ribattezzata "La nave di Ulisse"
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C'è un luogo del nostro pianeta di cui conosciamo poco e che nasconde i tesori più antichi: si tratta del fondale di tutti i mari e gli oceani che costellano il globo. A testimoniarlo è l'ennesimo ritrovamento, un vero e proprio record nell'ambito delle scoperte archeologiche: sul fondo del Mar Nero è stata ritrovata quella che una prima datazione al carbonio ha rivelato essere l'imbarcazione più antica mai ritrovata. Si tratta di una nave greca di oltre due millenni fa.

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Black Sea MAP/EEF Expeditions

Black Sea MAP/EEF Expeditions

Risale al IV secolo avanti Cristo il relitto di 23 metri ritrovato sul fondale del Mar Nero, a un centinaio di chilometri dalla costa bulgara. La datazione al carbonio di un frammento di legno prelevato dalle profondità marine, ha fatto risalire l'imbarcazione a 2.400 ani fa.

Oggi è possibile vederla ancora lì, nella stessa posizione di oltre due millenni fa, grazie a un ambiente marino scarso di ossigeno, quasi esclusivo del Mar Nero: nonostante la sua età, il relitto può considerarsi in un eccellente stato di conservazione. 

La nave è la più antica mai ritrovata dal genere umano: "Un'imbarcazione che sopravvive intatta dall'epoca classica, sotto uno strato di acqua profondo 2000 metri, è qualcosa che mai avrei ritenuto possibile", ha detto il professor Jon Adams, principale investigatore della Black Sea M.A.P. Navi del genere si potevano osservare solo sulle ceramiche greche, come sul Vaso delle Sirene, che raffigura Ulisse nell'atto di resistere al canto delle creature suadenti. 

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Jastrow /Wikimedia

Jastrow /Wikimedia

L'albero della nave sul Vaso delle Sirene è identico a quello del relitto sul fondo del Mar Nero: da qui l'ipotesi di chi suggerisce che si tratta della nave che trasportò l'eroe classico nei luoghi delle sue peripezie. 

La scoperta porta il nome della Black Sea M.A.P., il progetto volto a scandagliare il fondo del bacino a cavallo tra l'Europa e l'Asia: l'ambiente anossico – povero di ossigeno – ha permesso già in passato di riportare alla luce relitti e altri oggetti antichi, perfettamente conservati. In particolare, nel punto in cui è stata ritrovata l'imbarcazione greca, sono state individuate in passato altre 60 navi. 

Secondo gli esperti, la nave è affondata a seguito di una tempesta. Il futuro del relitto è incerto, ma molto probabilmente verrà lasciata sul fondo del Mar Nero: riportarla alla luce significherebbe danneggiarla irreversibilmente e disintegrare un reperto vecchio di oltre due millenni. Non pensate anche voi sia la scelta migliore?

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