Un ex cervello in fuga rinuncia al posto da 5000 € e torna in Italia per aprire una startup

di Simone Troja

12 Luglio 2017

Un ex cervello in fuga rinuncia al posto da 5000 € e torna in Italia per aprire una startup
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Lasciare uno stipendio da cinquemila euro netti al mese e un posto fisso da dirigente potrebbe sembrare una follia, soprattutto se dall'altra parte non c'è una proposta di lavoro ma l'idea di mettersi in proprio e ripartire da zero fondando una start-up (Nutribees). Di fatto è una cosa folle ma è la storia di Mario Villani, giovane barese che ha deciso di tornare in Italia con tante buone idee, molta esperienza e la speranza di un paese migliore.

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Mario Villani ha lasciato un posto fisso da 5000€ per tornare in Italia.

Mario Villani ha lasciato un posto fisso da 5000€ per tornare in Italia.

Mario Villani | Facebook

Mario si laurea alla Bocconi di Milano con voto 110, era il 2013 e aveva già trovato lavoro per la KPMG, una delle "Big Four", società di consulenza. Ma capisce che quel posto non fa per lui: "Dopo un paio di settimane mi sono accorto che non faceva per me. In teoria mi occupavo di revisione contabile delle banche, nella pratica controllavo che le fatture fossero corrette e facevo fotocopie". Aveva deciso di dare un'occhiata fuori dall'Italia, soprattutto verso i paesi asiatici sua passione da sempre. E così in men che non si dica riesce a trovare uno stage in Indonesia della durata di tre mesi. Mario tornerà in Italia quattro anni dopo.

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Ha aperto una Start Up che si occupa del confezionamento e la consegna di cibo sano e personalizzato.

Ha aperto una Start Up che si occupa del confezionamento e la consegna di cibo sano e personalizzato.

Mario inizia a lavorare per Zalora, la revisione asiatica di Zalando, occupandosi di data analysis e business intelligence. Dopo i primi tre mesi di stage lo assumono a tempo indeterminato e lo promuovono regolarmente, fin quando non gli offrono un posto nella sede di Singapore. Così Mario si trasferisce e diventa senior manager operations, sotto di sé ha cento impiegati da gestire e guadagna "quattro volte di più di chi ricopre lo stesso ruolo in Italia". Anche questa esperienza procede costellata da successi fin quando il giovane barese non decide di licenziarsi e tornare in Italia: "Sono posti ideali per una vacanza, ma se ci vivi ti accorgi che non c’è sostanza. Singapore è una città falsa, costruita da zero, che è nata e si è sviluppata come polo logistico e finanziario. Non c’è una cultura reale". A queste motivazioni si aggiungono anche ritmi lavorativi dalle nove alle tredici ore al giorno e la possibilità di creare qualcosa di suo.

Complice del suo ritorno è stato anche Giovanni Menozzi, ora suo socio in affari e cofondatore di Nutribees.

Complice del suo ritorno è stato anche Giovanni Menozzi, ora suo socio in affari e cofondatore di Nutribees.

nutribees.com

È così che Mario inizia a maturare l'idea del ritorno. In quel periodo era in contatto con un suo ex-collega universitario, Giovanni Menozzi, il quale aveva sperimentato da vicino le necessità di un'alimentazione corretta: un familiare aveva dovuto seguire una dieta particolare per uscire da una malattia. I due ragazzi si mettono a lavoro e sviluppano le basi della loro start-up. Mario Torna in Italia e iniziano a gestire Nutribees, che si occupa di consegnare cibo sano e personalizzato a domicilio.

Lasciare il posto fisso non è stato facile: "Ho impiegato un paio di mesi per decidere se tornare o se rimanere. Ci è voluto un bel po’ di coraggio. Alla fine però sono soddisfatto della scelta: fare qualcosa di mio mi gratifica di più". L'Italia gli era restata nel cuore. "Quando ero all'estero ho sempre difeso il mio Paese, che è il più bello del mondo. È vero, ci sono cose che non funzionano, come l’eccessivo peso della burocrazia. Ma i cambiamenti si ottengono stando qui, cercando di migliorare le cose anche in piccolo".

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