Ricavare oro purissimo dai batteri: ecco il progetto che unisce arte, scienza e alchimia

di Giulia Bertoni

26 Luglio 2016

Ricavare oro purissimo dai batteri: ecco il progetto che unisce arte, scienza e alchimia
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Dal 2012 l'artista concettuale Adam Brown lavora a un progetto definito di 'alchimia microbica' col quale produce piccole quantità di oro. Il progetto si chiama The Great Work of the Metal Lover e viene portato avanti da Brown insieme all'esperto di microbiologia Kazem Kashefi. Brown ha scoperto che il batterio metallo-tollerante Cupravidius è in grado di sopportare concentrazioni altissime di cloruro aurico, un composto chimico presente in natura altamente tossico e che, nel fare questo, produce piccole quantità di oro 24 carati, ossia... oro puro.

via adamwbrown.net

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L'esperimento di Brown viene presentato sotto forma di opera d'arte: una parte è rappresentata da un'installazione che riproduce l'intero meccanismo con strumenti di laboratorio.

L'esperimento di Brown viene presentato sotto forma di opera d'arte: una parte è rappresentata da un'installazione che riproduce l'intero meccanismo con strumenti di laboratorio.
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Il tavolo di lavoro è collegato a un microscopio elettronico a scansione che mostra lo svolgimento del processo in tempo reale.

Il tavolo di lavoro è collegato a un microscopio elettronico a scansione che mostra lo svolgimento del processo in tempo reale.

Adam Brown

In seguito, grazie a un'antica tecnica di illuminazione dell'oro, Brown applica foglioline di oro alle zone delle stampe dove sono stati individuati depositi di oro 'batterico' prodotti dalla reazione chimica.

In seguito, grazie a un'antica tecnica di illuminazione dell'oro, Brown applica foglioline di oro alle zone delle stampe dove sono stati individuati depositi di oro 'batterico' prodotti dalla reazione chimica.

Adam Brown

In questo modo ogni stampa porta con sé le piccolissime quantità di oro ottenute dal lavoro dei batteri Cupravidius. L'intero progetto può essere svolto solo su scala ridotta poiché i costi di una grande produzione sarebbero insostenibili. Esso, inoltre, viene mostrato come mezzo per riflettere sul desiderio umano di usare la biologia per trarne vantaggio personale e dei pericolosi esperimenti che svolgiamo nel tentativo di "perfezionare la natura".

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