Abbiamo demonizzato il burro senza motivo: ecco perché dovrebbe tornare sulle nostre tavole

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di Claudia Melucci

23 Ottobre 2018

Abbiamo demonizzato il burro senza motivo: ecco perché dovrebbe tornare sulle nostre tavole
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Il burro è un alimento da cui tutti noi sappiamo di dover stare alla larga: sempre più studi ed esperti nutrizionisti, però, sono del parere che il burro è stato vittima di una campagna mediatica a vantaggio degli industriali. La demonizzazione del butto sembra risalire agli anni '50, quando negli Stati Uniti le malattie cardiache dilagavano e i ricercatori erano alla ricerca disperata di un capro espiatorio.

Alla luce dei più recenti studi, però, il burro non sembra essere così "letale" come lo abbiamo sempre considerato. 

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jules/Flickr

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Fu l'accademico Ancel Benjamin Keys a ipotizzare prima e a "dimostrare" dopo che fossero i grassi saturi – quelli del burro – a provocare le complicanze cardiache di cui la popolazione statunitense soffriva. E fu così che il burro diventò un vero e proprio tabù... a vantaggio dell'olio di semi. Lo studio con il quale Keys concluse la pericolosità del burro, però, presenta delle lacune concettuali importanti e oggi, con studi più approfonditi e dettagliati, non ha davvero ragione di essere ancora considerato un caposaldo. 

Uno degli studi più recenti che fa barcollare la tesi di Keys è quello condotto da un team canadese: la ricerca dimostra che le razioni giornaliere raccomandate dalle linee guida sui quantitativi di grassi saturi non hanno alcun fondamento scientifico. Per di più, non sono i grassi a giocare un ruolo importate nell'insorgenza delle malattie cardiache, bensì i carboidrati. "Limitare l'assunzione di grassi non comporta così tanti benefici come pensiamo, che, anzi, in alcuni casi svolgono addirittura una funzione protettiva", ha detto Mahshid Dehghan, una delle autrici dello studio. 

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La regola d'oro è moderazione.

La regola d'oro è moderazione.

pixabay.com

I grassi saturi, anche tenendo conto delle recenti scoperte, continuano a essere dei sorvegliati speciali: abusarne non è salutare, ma neanche escluderli del tutto lo è. Non dimentichiamoci che il burro contiene importanti elementi nutrizionali, come:

  • sali minerali
  • lecitina
  • proteine
  • vitamina A
  • Vitamina D

Per concludere, il burro merita di essere riscattato dalla sua condizione di alimento nocivo. I nutrizionisti ricordano che i grassi che lo costituiscono sono a catena corta e media, meno nocivi rispetto ad altri tipi di lipidi – anche vegetali. Inoltre, il burro non necessita di alte temperature per sciogliersi e, quando consumato crudo, è molto energizzante e digeribile (ottimo per uno spuntino prima dello sport). 

Via libera al burro anche come condimento, stando sempre attenti alla qualità del prodotto scelto! 

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