Il quoziente intellettivo dell'umanità diminuisce di anno in anno: ecco le possibili spiegazioni

di Francesca Torino

18 Ottobre 2018

Il quoziente intellettivo dell'umanità diminuisce di anno in anno: ecco le possibili spiegazioni
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In un'epoca come la nostra, dove assistiamo giorno dopo giorno alla continua evoluzione ed espansione della tecnologia, sembra assurdo pensare che la nostra intelligenza, invece di aumentare, stia diminuendo. Eppure, siamo costantemente bombardati da informazioni di ogni tipo, siamo perennemente connessi con il resto del mondo, ma la nostra intelligenza sembra non beneficiarne; anzi, si riduce! Come è possibile questo? Uno studio norvegese indaga su quali siano i fenomeni e le cause di questo inarrestabile processo di declino del nostro QI.

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Per molto tempo, gli scienziati hanno creduto che la nostra intelligenza fosse in continuo aumento con il passare degli anni: un fenomeno che è stato chiamato "Effetto Flynn", dal nome del suo teorico. Negli anni '80, James R. Flynn sostiene che l'espansione del nostro quoziente intellettivo sia indipendente dalla cultura di appartenenza, osservando un campione di persone provenienti da diversi paesi. Flynn ha notato come il valore del QI cresca di 3 punti per ogni decennio, trovando le cause nel miglioramento dell'alimentazione e dell'assistenza sanitaria, nella crescita della scolarizzazione e nella capacità di risolvere problemi logici.

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Gli scienziati, però, hanno riscontrato che dagli anni 2000 questo processo si sta invertendo. La nostra intelligenza è in discesa e a dircelo sono i risultati di un recente studio norvegese. La Ragnar Frisch Center for Economic Research di Oslo ha analizzato un campione di 230 mila uomini che tra il 1970 e il 2009 hanno aderito al servizio nazionale. I ricercatori hanno scoperto che il valore del quoziente intellettivo è sceso di circa 7 punti per ogni generazione.

Un risultato sconcertante che preoccupa non poco gli studiosi del mondo e che non possono fare a meno a chiedersi: come è possibile che stia succedendo questo nella nostra epoca, dove la conoscenza è portata di mano?

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Ancora nessuno riesce a trovare una spiegazione a questo fenomeno. Alcuni credono che il problema derivi dalla genetica, quindi da un fattore naturale e non di educazione degli individui. Le loro ipotesi sono state poi confutate da altri, che sostengono sia la causa minore. Altri studiosi ancora, pensano che le ragioni vadano ricercate nella tecnologia e nel mondo social "fittizio" che abbiamo costruito, in cui l'intelligenza non viene esercitata. Ad oggi, però, non ci sono prove per avvalorare queste tesi.

Insomma, il motivo di questa inversione dell'"Effetto Flynn" non sembra, al momento, essere stato trovato dagli scienziati. Se sia o meno l'uso eccessivo della tecnologia e dei social non lo sappiamo, ma una cosa è certa: meglio spendere più tempo assorbendo conoscenze costruttive per la nostra intelligenza che bombardarci di contenuti spazzatura.

E voi, avete qualche altra ipotesi per spiegare questa tendenza al ribasso?

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