Un'esperta rivela la migliore tecnica di apprendimento per studiare e imparare qualsiasi argomento

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di Claudia Melucci

18 Settembre 2018

Un'esperta rivela la migliore tecnica di apprendimento per studiare e imparare qualsiasi argomento
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Nessun rito scaramantico, nessuna ricetta del caffè che vi tenga svegli a lungo, nessuna tecnica di imbroglio all'esame: per riuscire a studiare tanto e ricordare tutto ci vuole metodo, impegno e la conoscenza di come funziona il cervello umano.

Secondo l'esperta di tecniche di apprendimento Barbara Oakley, conoscere il proprio cervello è il primo passo per conoscere e superare i limiti con cui inevitabilmente dobbiamo avere a che fare. Dopodiché si può apprendere praticamente qualsiasi cosa.

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Psy3330 W10/Wikimedia

Psy3330 W10/Wikimedia

Barbara Oakley lo ha sperimentato sulla sua stessa pelle: "Mi sono addentrata nella matematica avanzata a 26 anni. All'inizio ho faticato molto, ma ho capito moltissime cose su come si impara." Alla fine, è giunta a formare un vero corso - online e gratuito - nel quale mette in chiaro cosa c'è che non va nel metodo di studio della maggior parte degli studenti e cos'è che manca.

La tendenza a rimandare. Uno dei primi difetti delle tecniche di studio dei giovani è la tendenza a rimandare i doveri. Il modo più semplice per evitare di procrastinare ancora e ancora non è costringersi alla scrivania, ma fare pace con i propri limiti. Il cervello è in grado di mantenere alta la concentrazione se si suddivide la giornata di studio in intervalli di 25 minuti ciascuno, separati da 5 minuti di pausa. È proprio durante il distacco tra un intervallo e l'altro che il cervello assimila e 'digerisce' le informazioni appena apprese. Per questo motivo è importante rispettare tutte le pause.

Prima il più difficile. È stato stimato che il cervello non è in grado di dare il massimo per più di 4 ore al giorno: questo non vuol dire che non si debba studiare per più di 4 ore al giorno, ma che semplicemente è importante distribuire bene gli argomenti. Nelle prime ore di lavoro si devono affrontare quelli che richiedono maggiore impegno, e lasciare quelli più leggeri per ultimi.

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D. Sharon Pruitt/Wikimedia

D. Sharon Pruitt/Wikimedia

Sì al riposo. È molto frequente tra i giovani alle prese con la scuola sacrificare il sonno notturno per studiare. Secondo la Oakley questo significa avvelenare il cervello e renderlo impreparato alla prova finale, a prescindere dalla quantità di studio. Durante il sonno, infatti, il cervello mette in atto processi biologici fondamentali per la memorizzazione delle informazioni. Inoltre, è durante il riposo notturno che vengono smaltite tutte le tossine prodotte durante il giorno. Da rispettare sono quindi le 8 ore di sonno, in aggiunta ai sonnellini pomeridiani quando necessari.

Musica? Nì. Non è vietato accompagnare lo studio con un sottofondo musicale, ma occhio alla tipologia. L'esperta approva solo i motivi strumentali tenuti a basso volume. Attenzione poi a non far diventare la musica una condizione necessaria: all'esame non la si avrà a disposizione!

Infine, l'esperta non nega che anche studiando in maniera approfondita potranno verificarsi comunque episodi di ansia o di panico: questi stati d'animo non sono da reprimere totalmente, ma considerarli nell'ottica che sono comunque necessari per una buona performance. Molto utili sono gli esercizi di rilassamento e respirazione da praticare poco prima di un esame e durante il periodo di apprendimento. 

 

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