La Contessa di Castiglione: la misteriosa donna, ossessionata dalla fotografia, che si fece fare più di 400 ritratti

Claudia Melucci image
di Claudia Melucci

13 Gennaio 2018

La Contessa di Castiglione: la misteriosa donna, ossessionata dalla fotografia, che si fece fare più di 400 ritratti
Advertisement

La storia è ricca di personaggi enigmatici, oscuri che hanno giocato un ruolo più o meno importante nello svolgimento dei fatti storici. Pochi di voi conosceranno la vita della Contessa di Castiglione, Virginia Oldoini il nome di battesimo: una donna misteriosa, nota per essere stata l'amante di Napoleone III e cugina di Camillo Cavour, meno per essere stata una pioniera nel campo fotografico, non come fotografa, ma come modella. La sua passione per l'obiettivo si confondeva con una vera e propria ossessione di vedersi si ritratta su un pezzo di carta: è la donna di cui si possiede il maggior numero di ritratti dell'epoca: circa 400, un numero incredibile in termini economici e di lavoro. 

Advertisement

Virginia Oldoini aveva solo 17 anni quando entrò nella nobiltà locale, sposando il Conte di Castiglione, Francesco Verasis.

Virginia Oldoini aveva solo 17 anni quando entrò nella nobiltà locale, sposando il Conte di Castiglione, Francesco Verasis.

Wikimedia

Advertisement

Della loro relazione si sa che tra i due non correva buon sangue, al punto che lei usava spesso definirlo "il povero becco".

Della loro relazione si sa che tra i due non correva buon sangue, al punto che lei usava spesso definirlo "il povero becco".

metmuseum.org/Wikimedia

La donna tuttavia usufruiva degli agi che l'aver come marito un nobile le permetteva: vestiti, gioielli e una schiera di artisti pronti a ritrarla in diversi modi. 

Si sa molto del carattere di questa donna: schiva, di poche parole con tutti, specialmente con le altre donne, vanitosa e narcisista.

Si sa molto del carattere di questa donna: schiva, di poche parole con tutti, specialmente con le altre donne, vanitosa e narcisista.

Pierre-Louis Pierson/Wikimedia

Le sue innumerevoli fotografie sono accomunate da un elemento: l'assenza di gioia, di un sorriso, che rivelano un'instabilità nell'animo della Contessa di Castiglione. Certamente attraverso i ritratti intendeva esaltare la sua bellezza in cui lei più degli altri credeva fermamente, ma lo faceva a modo tutto suo: sceglieva pose inusuali, che spesso non valorizzavano il suo corpo, scenografie cupe create da lei stessa, e vestiti esageratamente ridicoli. 

Nel 1856 arrivò a Parigi, spinta dal cugino Camillo Cavour per conquistare Napoleone III, in vista di un possibile accordo con il Piemonte.

Nel 1856 arrivò a Parigi, spinta dal cugino Camillo Cavour per conquistare Napoleone III, in vista di un possibile accordo con il Piemonte.

comunecastiglionetinella.it/Wikimedia

Virginia prese la palla al balzo e riuscì a soddisfare i piani suoi e del cugino: la vicinanza con il monarca le apriva le porte dei più ambiti studi fotografici di Parigi.

Virginia prese la palla al balzo e riuscì a soddisfare i piani suoi e del cugino: la vicinanza con il monarca le apriva le porte dei più ambiti studi fotografici di Parigi.

metmuseum.org/Wikimedia

Numerose sono le foto scattate dai fotografi Mayer e Pierson, stimati dall'intera nobiltà di Parigi. 

Advertisement

Gli scatti che si fece fare richiedevano una mole di denaro e di lavoro impensabile per l'epoca. Eppure, forse grazie al suo fascino o alla sua autorevolezza, riuscì nel suo progetto di farsi fotografare praticamente ogni giorno.

Gli scatti che si fece fare richiedevano una mole di denaro e di lavoro impensabile per l'epoca. Eppure, forse grazie al suo fascino o alla sua autorevolezza, riuscì nel suo progetto di farsi fotografare praticamente ogni giorno.

Pierre-Louis Pierson/Wikimedia

A Parigi coltivò il culto della sua bellezza, che lei stessa intendeva ad ogni costo portare al livello della perfezione: il suo atteggiamento si direbbe precursore della moderna mania dei selfie.

A Parigi coltivò il culto della sua bellezza, che lei stessa intendeva ad ogni costo portare al livello della perfezione: il suo atteggiamento si direbbe precursore della moderna mania dei selfie.

pl pierson/Wikimedia

Advertisement

Gli scatti da lei richiesti sono complessi da decifrare quasi come la sua personalità.

Gli scatti da lei richiesti sono complessi da decifrare quasi come la sua personalità.

metmuseum.org/Wikimedia

Non si tratta di semplici ritratti eseguiti nelle stanze più belle del palazzo o con indosso i vestiti più sfarzosi che possedeva.

Non si tratta di semplici ritratti eseguiti nelle stanze più belle del palazzo o con indosso i vestiti più sfarzosi che possedeva.

metmuseum.org/Wikimedia

Advertisement

Molti scatti sono inusuali oggi quanto all'epoca: non si conosce il suo vero intento, un progetto oscuro.

Molti scatti sono inusuali oggi quanto all'epoca: non si conosce il suo vero intento, un progetto oscuro.

PL Pierson/Wikimedia

Non era una persona gradita praticamente a nessuno, ben nota era la sua avidità, la sua sgarbatezza ed il suo cinismo.

Non era una persona gradita praticamente a nessuno, ben nota era la sua avidità, la sua sgarbatezza ed il suo cinismo.

metmuseum.org/Wikimedia

Tutto ciò non sembra che le importasse molto, molto più a cuore le era il fatto di rimanere "la donna più bella del mondo", quale era stata definita. 

Advertisement

Presa dalla sua folle ossessione di esaltare la sua bellezza, si dimenticò del trascorrere del tempo e dello sciuparsi del suo corpo.

Presa dalla sua folle ossessione di esaltare la sua bellezza, si dimenticò del trascorrere del tempo e dello sciuparsi del suo corpo.

Pierre-Louis Pierson/Wikimedia

È chiaro come il vedere il proprio corpo invecchiare le abbia sconvolto l'esistenza.

È chiaro come il vedere il proprio corpo invecchiare le abbia sconvolto l'esistenza.

Pierre-Louis Pierson/Wikimedia

Si racconta che non essendo più soddisfatta dai suoi ritratti, fece togliere dalle stanze che lei frequentava ogni specchio che potesse riflettere la sua immagine, e si circondò solo delle foto che le ricordavano sua bellezza giovanile. 

Poco prima di morire cercò di organizzare una mostra con i suoi ritratti, che avrebbe dovuto chiamarsi "La donna più bella del secolo". 

Morì nel 1899 e fu sepolta nel cimitero di Père-Lachaise, il più grande di tutta Parigi. 

Advertisement