11 risposte-tipo a quelle domande dei bambini che mettono SEMPRE in difficoltà i genitori

di Giulia Bertoni

08 Novembre 2017

11 risposte-tipo a quelle domande dei bambini che mettono SEMPRE in difficoltà i genitori
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La gamma di domande che un bambino ci pone mettendoci nella condizione di pensare: "E ora questo come glielo spiego?" va ben oltre il classico 'come nascono i bambini?'.
Rispondere ad alcune di esse è arduo anche perché arduo è predire quand'è che sorgerà quell'interrogativo, e ammettiamo pure che spesso ci facciamo trovare impreparati.
Noi vogliamo darvi alcuni suggerimenti su come soddisfare al meglio la loro curiosità senza urtare i loro sentimenti e togliendo d'impaccio voi adulti.

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Alcuni suggerimenti per rispondere alle più frequenti e imbarazzanti domande dei bambini

Alcuni suggerimenti per rispondere alle più frequenti e imbarazzanti domande dei bambini

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1) Da dove vengo?
Da dove vengo, come sono nato io, come nascono i bambini... Quale che sia il modo in cui vostro figlio vi pone questa domanda, l'importante è ricordare una cosa: ai bambini non bisogna raccontare bugie. Non c'è bisogno di scendere troppo in dettagli, ma valutate come rispondere in base all'età, non sottovalutando la loro intelligenza, e non abbiate paura a spiegare che un bambino nasce dall'unione di un uomo e una donna (potete parlare di carezzi, abbracci, cellule e dei cambiamenti che affronta un bambino nella pancia).

2) Perché i maschi e le femmine sono diversi?
Nel rispondere a questa domanda ricordate che per i bambini è del tutto normale avere interesse verso i genitali. Cercate di rispondere senza lasciar trasparire imbarazzo, dicendo che quelle differenze esistono perché così quando si è grandi possono nascere altri bambini. Sempre in base all'età, non abbiate remore a fornire qualche informazione anatomica in più.

3) Un giorno sposerò il mio papà (o la mia mamma).
È possibile che a un certo punto il vostro bambino, che inizierà naturalmente a percepire degli impulsi sessuali, vi chieda quand'è che potrà sposare la mamma. Siate gentili e spiegate che ogni persona svolge un ruolo all'interno di una famiglia e che quando lui (o lei) sarà grande vorrà sposare qualcuno che non è la mamma o il papà. Rassicurateli però dicendo che li amerete sempre.

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4) Perché litigate?
Quando i genitori discutono, è possibile che i figli si sentano inconsciamente responsabili: rassicurateli sul fatto che la cosa non ha a che vedere con loro e spiegate che le persone non sono sempre d'accordo su alcune questioni; ricordate loro che questo avviene sia fra i grandi che fra i bambini ma che è importante cercare di arrivare insieme a una soluzione.

5) Perché quel signore è così grasso?
Tipica domanda che ci ricorda che i bambini, quando devono tramutare un pensiero in parole, non applicano gli stessi filtri degli adulti; per questo è importante capire che non bisogna sgridarli se ne pongono di simili, magari indicando la persona a cui si riferiscono.
Un modo intelligente di agire è dire qualcosa come: "Le persone possono essere alte, basse, magre o grasse; ricorda che a volte il loro aspetto può dipendere da un problema di salute: se ne rimarchi le differenze in pubblico potresti ferire i loro sentimenti perciò la prossima volta, se qualcosa ti colpisce, puoi provare a resistere e chiedere spiegazioni a me quando siamo soli".

6) A chi vuoi più bene?
I figli sono sempre in competizione per le attenzioni e l'amore dei genitori. Porre un figlio come modello da cui gli altri dovrebbero prendere esempio è spesso sbagliato: ricordate a ognuno di loro che è unico e che i genitori li amano in modo diverso ma nella stessa "quantità".

Pixabay.com/Semevent

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7) Sentirò dolore?
Vaccini, visite pediatriche, piccoli incidenti di percorso... Gli incontri con i medici possono essere fonte di stress e paure per tanti bambini; una cosa da fare è spiegare che lo fate perché è necessario e che anche se si sente un po' di dolore, non è intenzione del dottore o del genitore quello di provocarlo. Provate anche a raccontare quando avete dovuto vivere voi (o il vostro animale di casa) la stessa esperienza: "Il lavoro del dottore è quello di combattere i germi e le malattie. Fa un po' male all'inizio ma serve a non provare un dolore grande dopo. Quando sono stato male ho dovuto fare anch'io la stessa cosa: avevo timore ma mi sono fatto coraggio e puoi riuscirci anche tu".

8) Tu morirai? Io morirò?
Forse uno degli argomenti più temuti. La morte, però, essendo cosa certa (almeno quella fisica!), non può essere tramutata in fantasia. Potete ampliare il discorso dicendo che a morire non sono solo le persone, ma anche gli animali e le piante perché è una regola della natura. Se il bambino è piccolo, comunque, non c'è nulla di male a rassicurarlo sul fatto che questo non avverrà prima di molto tempo.

9) Perché mi lasci per andare a lavoro?
Ci vogliono anni prima che un bambino arrivi a concepire la necessità dietro a un genitore che il giorno va via per recarsi a lavoro. Cercate sempre di fare paragoni fra le attività che svolgete voi quando vi assentate e quelle che fanno loro; inoltre ponete sempre l'accento sulla gioia del momento in cui ci si rivede, anziché rimarcare la nostalgia delle ore passate senza vedersi. Una dritta utile può essere quella di scambiarsi un oggetto al mattino: prendere un gioco di vostro figlio e lasciare a lui qualcosa di vostro con la promessa che dopo qualche ora tornerete a restituirveli.

Pixabay.com/TJENA

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10) Perché tu puoi e io no?
Questa domanda vi verrà posta con una certa frequenza, pertanto è bene essere preparati! Non abbiate paura ad ammettere che anche voi commettete degli errori o avete abitudini sbagliate, ma che non volete che loro ripetano i vostri errori e che la loro presenza vi spinge a migliorarvi sempre di più.

11) E se il mostro sotto al letto viene a mangiarmi?
Non sminuite le paure del vostro bambino e impegnatevi a trasformarle in qualcosa di positivo insieme a lui. Ciò che suggeriamo è di farvi raccontare com'è questo mostro e cos'è che lo rende spaventoso. Poi suggerite una mossa per tenerlo a bada, come ad esempio un incantesimo che lo scaccia via e un oggetto con cui lanciarlo: insomma spostate l'attenzione del bambino sul mezzo che lo può rassicurare e non dimenticate che le favole contemporanee sono spesso utilissime nell'aiutare i bambini ad affrontare le loro paure, perciò scegliete bene e affidatevi pure ad esse!

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