Impara la differenza fra un infarto, un arresto cardiaco e un ictus. Potresti salvare una vita

di Giulia Bertoni

11 Settembre 2017

Impara la differenza fra un infarto, un arresto cardiaco e un ictus. Potresti salvare una vita
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Infarto, attacco di cuore, arresto cardiaco, ictus... Spesso questi termini vengono utilizzati dai non addetti ai lavori per indicare ciò che secondo loro è più o meno lo stesso tipo di problema di salute.
Ma vi siete mai chiesti quale fosse la differenza fra di essi? Saperlo implicherebbe conoscere anche i sintomi con i quali questi malesseri si manifestano e, quindi, rivelarsi utile per intervenire tempestivamente e magari fare la differenza fra la vita e la morte. 

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  1. Infarto (o attacco di cuore)

    Quando usiamo questa parola, stiamo parlando del cosiddetto 'infarto del miocardio', ossia della necrosi (morte) di una parte del muscolo cardiaco, il miocardio, appunto. Essa è dovuta a una prolungata assenza di afflusso di sangue, quasi sempre dovuta a sua volta all'ostruzione di una delle arterie coronarie. Questa ostruzione può avere varie entità (transitoria, parziale o totale) e provocare danni diversi. Il sintomo più ricorrente è un forte dolore toracico che si irradia rapidamente verso spalla e arto sinistro. Anche in questo caso, ovviamente, ciò che fa la differenza è la velocità con cui si chiede aiuto in ospedale.

  2. Arresto cardiaco

    Consiste in un improvviso malfunzionamento cardiaco, nella maggior parte dei casi dovuto a una disfunzione elettrica che provoca una brusca alterazione (se non vera e propria cessazione) del ritmo del battito cardiaco e conseguente inefficacia della sua meccanica. È il più grave dei problemi presentati in quanto il tempo utile per intervenire con la rianimazione cardiopolmonare, salvare la persona ed evitare danni al cervello è pochissimo: dieci minuti al massimo. Purtroppo, come accennato, l'insorgenza dell'arresto cardiaco è spesso priva di sintomi, anche se in alcuni casi la persona avverte prima palpitazioni, vertigini, dispnea, dolore toracico. Insomma, tutto dipende dalla rapidità d'intervento dei soccorsi.

  3. Ictus

    L'ictus (o colpo apoplettico), si differenzia dall'infarto e dall'arresto cardiaco in quanto ha maggiormente a che vedere con il cervello. Consiste in una scarsa perfusione sanguigna al cervello che provoca la morte delle sue cellule. Si distinguono due tipi di ictus: quello detto ischemico, dovuto alla mancanza del flusso di sangue, e quello emorragico, causato da sanguinamento. I sintomi possono essere transitori oppure permanenti e consistono di solito nell'improvvisa impossibilità di muoversi o di percepire una parte del corpo, problemi nel linguaggio o la perdita di visione di una parte del campo visivo. Il principale fattore di rischio per l'ictus è l'ipertensione.

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