Un esame del sangue potrà diagnosticare il cancro prima ancora che si manifestino i sintomi

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di Claudia Melucci

31 Agosto 2017

Un esame del sangue potrà diagnosticare il cancro prima ancora che si manifestino i sintomi
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I ricercatori hanno fatto un passo in avanti nella creazione di un test capace di diagnosticare un cancro prima che questo dia effettivamente dei sintomi. Un gruppo di oncologi del Johns Hopkins Kimmel Cancer Center ha osservato che le cellule tumorali morenti rilasciano nel sangue del paziente tracce del loro DNA, che può essere in questo modo rilevato. Il test è stato già sperimentato sugli esseri umani, ed è stato in grado di diagnosticare i tumori più mortali (al seno, al colon, ai polmoni e alle ovaie).

via Johns Hopkins University/ sciencemag.org

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Il test è unico in quanto è in grado di distinguere DNA rilasciato da tumori ed altre alterazioni del DNA spesso confuse con biomarcatori di tumori.

Il test è unico in quanto è in grado di distinguere DNA rilasciato da tumori ed altre alterazioni del DNA spesso confuse con biomarcatori di tumori.

Da quando è stato testato, l'esame ha permesso la diagnosi di tumori per più della metà dei pazienti sottoposti al test, tutti al primo stadio di evoluzione, quello più difficile da evidenziare anche con le più moderne tecniche. 

La scoperta viene subito dopo quella che aveva portato all'attenzione dei medici la biopsia liquida, anch'essa un test molto efficace, che tuttavia presenta dei limiti non valicabili: per simili test l'efficacia e la precisione è davvero affidabile solo per tumori al terzo o al quarto stadio. Inoltre sono esami che devono essere mirati in qualche direzione, quindi si devono avere già disponibili dei test e dei sospetti: in altre parole, bisogna sapere quello che si cerca.

Il nuovo test invece, vuole essere in grado di diagnosticare un cancro ancor prima che vi siano sintomi. Nonostante questo, le biopsie liquide rimangono validi strumenti per monitorare il processo di cura, per verificare se la terapia sta dando buoni risultati. 

"La sfida è quella di creare un esame del sangue che può predire la probabile presenza di cancro senza sapere le mutazioni genetiche presenti", ha detto il Dr. Velculescul del centro oncologico.

Nonostante i risultati siano molto promettenti, bisogna attendere ancora del tempo prima che che il test del sangue entri a far parte delle normali procedure di diagnosi. In ogni caso, una volta inserito nel sistema sanitario, sarà prima di tutto accessibile a coloro che presentano un rischio concreto, ovvero i fumatori e chi ha una storia familiare di tumori. 

Credito immagine: osan.af.mil | freestockphotos.biz

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