Il figlio si arrabbia e manda in frantumi uno specchio. Ecco come ha reagito la madre

di Simone Troja

16 Agosto 2017

Il figlio si arrabbia e manda in frantumi uno specchio. Ecco come ha reagito la madre
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Essere genitori è uno dei compiti più difficili di questo mondo. Ma cosa succede quando la persona che ami più al mondo ti ferisce, perde il controllo e ti fa del male? La storia di oggi parla di una mamma single, Katheleen Fleming, che si è ritrovata di fronte a un bivio a causa delle azioni del figlio adolescente. La sua decisione è stata ammirevole.

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"Questo era il mio corridoio venerdì. Rotto, affilato, infido. Lo ha ridotto così mio figlio".

"Questo era il mio corridoio venerdì. Rotto, affilato, infido. Lo ha ridotto così mio figlio".

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"A volte, molto spesso in realtà, le cose si rompono irrimediabilmente e ti lasciano senza fiato. Quando mio figlio ha fatto irruzione in bagno mi è mancato il respiro. Era frustrato, arrabbiato e stufo per i suoi (molto importanti) motivi. Ha deciso di sbattere la porta del bagno, provocando la caduta di un pesante specchio che si è rotto in mille pezzi.

Sono rimasta in silenzio, ho osservato il danno e ho respirato profondamente. Ho portato fuori il cane affinché non si tagliasse le zampe con i vetri, ho messo il gatto nel seminterrato per lo stesso motivo.

Sono uscita in cortile e ho pianto. È incredibile come ci si possa sentire in momenti del genere.

Mentre riflettevo sulla reazione che mio figlio aveva avuto, l'ho sentito piangere dietro la finestra del bagno: la sua anima era ferita, sapevo che neanche lui si aspettava tutto questo... Ciao Collera, benvenuta a casa mia. Così ho pensato che mio figlio potesse essere spaventato, imbarazzato e preoccupato.

Respira profondamente mamma guerriera. Questa piccola fragile anima ha bisogno di te; ha bisogno di te al meglio, della tua più grande compassione, del tuo gentile, dolce e fermo amore. Respira profondamente e vai mamma! Vai adesso, apri la porta d'ingresso e schiva i vetri rotti, ascoltalo mentre si accorge che ti avvicini. Guarda quel viso che ami, rosso di preoccupazione e di pianto. La sua voce all'improvviso sembra piccola: "Mamma", dice. "Non lo farò più, mi dispiace tanto". Poi piange, con l'incertezza dipinta sul viso.

Vai mamma, prendilo sotto le tue braccia, piangi con lui, stringilo forte. Guarda quanto è piccolo ancora, quanto è fragile il suo spirito.

Ti voglio bene.
Sei salvo.
Ora sono qui.
Il peggio è già passato.
Ti voglio bene.

Parlagli della rabbia, diglielo adesso. La collera è un sentimento potente, ha il diritto di provarla. Questa rabbia può purificare ma anche distruggere. Lui annuisce, gli dispiace, ha appena conosciuto l'ira. Esiste un modo migliore per mostrare i tuoi sentimenti, lavoriamoci insieme... Domani.

Sono qui per aiutarti.
Sei al sicuro.
Non rimarrai mai solo con la tua rabbia.
Non rimarrai mai solo con le tue paure.
Sono qui. Siamo qui insieme.
Adesso ripuliremo insieme...

Così abbiamo raccolto i pezzi rotti, abbiamo spazzato e aspirato. È stato un lavoro silenzioso, un lavoro riflessivo. A volte rompiamo cose ma quello che è importante è il come e il perché. Ciò che importa è come scegliamo di reagire a questo fatto: ci fa male? Ci sentiamo in colpa? O ci aiuta a ricordare come si ama in modo profondo? Magari ci spinge in alto verso la comprensione di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, verso l'amore. Sì, amore.

Vai mamma, vai adesso. Prendi il tuo bambino e insegnagli questo, si chiama amore. Adesso vai".

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