I fabbri di Damasco forgiavano spade con nanotubi di carbonio... 400 anni prima che li scoprisse la scienza

di Simone Troja

10 Luglio 2017

I fabbri di Damasco forgiavano spade con nanotubi di carbonio... 400 anni prima che li scoprisse la scienza
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Molti processi chimici e stratagemmi tecnologici che usiamo ai nostri giorni non sono altro che la riproposizione in chiave scientifica di invenzioni e trucchi che i popoli del passato avevano insospettabilmente già raggiunto in maniera empirica. Ai Romani per esempio dobbiamo l'invenzione di un cemento estremamente resistente ed estremamente difficile da riprodurre in laboratorio, la cui ricetta gli studiosi stanno ancora cercando di decifrare. Questa è una storia del genere, la storia di quando i venerati fabbri damaschi forgiavano incredibili spade nel XVI secolo, usando strutture atomiche scoperte ufficialmente solo nel 1985.

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Nelle spade di Damasco si trovavano nanotubi in carbonio che sarebbero stati scoperti solo quattrocento anni dopo.

Nelle spade di Damasco si trovavano nanotubi in carbonio che sarebbero stati scoperti solo quattrocento anni dopo.

Wikimedia

Quattrocento anni dopo i fabbri forgiatori di lame damaschini, la scienza iniziò a comprendere la resistenza e la potenza di questo materiale. Oltre le splendide decorazioni e l'impeccabile costruzione, le spade di Damasco erano famose per la loro resistenza, longevità ed elasticità. Erano l'orgoglio della città di Damasco, in Siria, che durante il medioevo era uno dei centri più importanti di mastri armaioli.

Le spade avevano queste eccezionali qualità perché il cosiddetto acciaio di Damasco, un tipo di lega in cui il principale ingrediente era l'acciaio Wootz importato dall'India, presentava al suo interno microfilamenti e nanotubi in carbonio, scoperti solo nel 1985 dal chimico statunitense Richard E. Smalley. Nessuno ha mai scoperto come questi fabbri facessero a padroneggiare tale tecnica.

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Le spade erano famose per la loro forza, resistenza ed elasticità.

Le spade erano famose per la loro forza, resistenza ed elasticità.

Ralf Pfeifer, selbst hochgeladen | Wikimedia

Oggigiorno non ci sono molte spade in acciaio di Damasco al mondo, a parte le repliche realizzate per i turisti. La maggior parte dei pezzi rimasti sono nei musei dei collezionisti privati che le tengono come fossero un tesoro. Questo fatto è dovuto a una semplice ragione: i fabbri damaschini portarono i segreti delle loro spade nella propria tomba. Per quanto gli armaioli moderni provino a replicare i prodigi dei loro predecessori non riescono ad emulare quei risultati che li resero famosi in tutto il mondo, sia per colpa dei materiali sia per colpa delle tecniche ormai dimenticate.

Le loro decorazioni erano talmente belle da renderle famose in tutto il mondo.

Le loro decorazioni erano talmente belle da renderle famose in tutto il mondo.

Marie-Lan Nguyen | Wikimedia

Le spade di Damasco divennero così famose che presto entrarono a far parte di leggende e racconti popolari. Si narra che una volta Riccardo Cuor di Leone incontrò il sultano Saladino. Il sovrano inglese voleva impressionare il sultano e gli mostrò come la sua spada potesse tagliare una spessa barra d'acciaio. Saladino, per nulla impressionato, estrasse la sua lama damaschina e tirando un cuscino di seta in aria lo ridusse in brandelli prima che potesse toccare il terreno. Di certo questa storia, come molte altre, non è altro che un mito ma testimonia quanto le spade di Damasco fossero temute e conosciute in tutto il mondo.

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