Come aiutare un figlio a reagire al bullismo senza ricorrere alla violenza

di Giulia Bertoni

28 Giugno 2017

Come aiutare un figlio a reagire al bullismo senza ricorrere alla violenza
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Immaginate la scena: andate a prendere vostro figlio a scuola e sul tragitto verso casa vi racconta la giornata. "Oggi Tizio mi ha chiamato stupido", "Oggi Caio mi ha preso in giro", "I compagni mi prendono in giro per via degli occhiali"... Situazioni di questo tipo si verificano sempre e a tutte le età, ma i più piccoli (di solito) hanno minori capacità di difendersi da questi "attacchi". Come insegnare loro a reagire senza cadere nel tranello dell'aggressività? Ecco qualche utile indicazione.

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Quattro utili consigli per aiutare vostro figlio a tenere testa agli altri senza ricorrere all'aggressività

Quattro utili consigli per aiutare vostro figlio a tenere testa agli altri senza ricorrere all'aggressività

Graphic Stock

Non tutti i bambini hanno la prontezza o il carattere necessari a rispondere con decisione ai coetanei che li criticano, così come non tutti riescono a non rimanerci davvero male. Cosa possiamo fare noi adulti, allora, per aiutarli a non abbassare lo sguardo, feriti, o per evitare che reagiscano alla "offesa" con aggressività? Questi consigli vi torneranno utili.

  • Ascoltate e mostrate attenzione verso ciò che vostro figlio vi racconta: non commettete l'errore di lasciarlo parlare senza dimostrare che un certo episodio, per lui doloroso, non rappresenta per voi qualcosa degno di approfondimento; chiedetegli di spiegare bene l'accaduto e come si è comportato, in questo modo ai suoi occhi darete importanza al fatto, ma potrete anche capire se l'altro è stato davvero l'unico a comportarsi male...
  • Aiutate il bambino a comprendere le proprie emozioni: incoraggiatelo a esprimere verbalmente ciò che un determinato fatto ha provocato in lui perché anche solo riuscire in questo sarà un modo per placare la rabbia/delusione/tristezza.
  • Incoraggiatelo a difendere la propria posizione: il bambino non deve avere "paura" di dire di no, di tirarsi indietro davanti a un gioco che non gli piace o di esplicitare il proprio rifiuto; nel caso di prese in giro e simili, spiegate che a volte anche un po' di sana indifferenza verso le provocazioni dei compagni non è da escludere. Poi, se proprio non si riesce a interrompere il ciclo di derisione altrui, rivolgersi a un adulto è giustificabile.
  • Aiutatelo a coltivare la propria autostima: questo è possibile farlo sia attraverso parole di sostegno e incoraggiamento (quando meritate!), sia coinvolgendolo in attività extrascolastiche che aiutano gestire le insicurezza e a tirare fuori il carattere. Fra quelle più indicate a raggiungere questo scopo ci sono il teatro e le arti marziali.

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Twentyfour Students/Flickr (immagina modificata)

Twentyfour Students/Flickr (immagina modificata)

Naturalmente le prese in giro a scuola sono qualcosa di comune e che tutti noi ci siamo trovati ad affrontare senza troppi danni. Ma di fronte alla dilagante tendenza verso un bullismo sempre più pesante, stare accanto ai propri figli e far capire loro che difendersi (con intelligenza) è importante non è assolutamente un aspetto da sottovalutare.

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