Un giallo durato millenni: scoperto il primo omicidio della storia, risalente a 430.000 anni fa

di Simone Troja

02 Luglio 2017

Un giallo durato millenni: scoperto il primo omicidio della storia, risalente a 430.000 anni fa
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Alcuni archeologi hanno rinvenuto dei resti che molto probabilmente appartengono al primo uomo assassinato sulla faccia della terra. La scoperta è stata fatta in un sito archeologico spagnolo dove sono stati rinvenuti dei frammenti di un cranio (reperto nominato Cr-17) e quando in laboratorio sono stati rimessi insieme tutti e cinquantadue i pezzi gli esperti si sono subito accorti di un'anomalia: sulla fronte, sopra l'occhio sinistro, c'erano due fori del tutto particolari.

Immagine di copertina: Wikimedia | Perkele e José-Manuel Benito Álvarez

via National Geographic

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L'assassino sapeva quello che faceva, la sua era una mano esperta.

L'assassino sapeva quello che faceva, la sua era una mano esperta.

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Secondo gli archeologi che hanno lavorato al ritrovamento, i fori presentati dal cranio sono in realtà ferite inferte con una stessa "arma", il tipo di frattura sopra l'occhio sinistro, l'orientamento dei colpi e l'uso di uno stesso oggetto contundente sarebbero degli indizi in grado di suggerire che i colpi furono inflitti con l'intento di uccidere. Probabilmente l'assassino sapeva quello che faceva, sapeva come e dove colpire. Il significato di questa scoperta va ben oltre quello che potremmo immaginare, in quanto significherebbe che la cattiveria e la violenza erano presenti negli ominidi ben prima che si evolvessero in Sapiens, e quindi questo tratto accomunerebbe ulteriormente ominidi e uomini moderni.

Per quanto riguarda il luogo del ritrovamento si tratta della Fossa delle Ossa, nella sierra Atapuerca, un pozzo profondo dodici metri seguito da una galleria di una decina di metri che termina in una sala della grandezza di quindici metri quadrati. La grotta contiene i resti di almeno ventotto individui, come siano arrivati in quel luogo resta tuttavia un mistero. Secondo l'archeologo Juan Luis Arsuaga la grotta sarebbe un cimitero e le ossa vi sarebbero state gettate volontariamente. Questa ipotesi aprirebbe ulteriori quesiti. Infatti la fossa stessa, nonostante l'abbondanza di fossili ritrovati al suo interno, ci lascia con più domande che risposte.

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