Perché è così difficile fissare negli occhi l'altra persona quando parliamo?

di Giulia Bertoni

10 Luglio 2017

Perché è così difficile fissare negli occhi l'altra persona quando parliamo?
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Quando siamo innamorati passiamo diverso tempo persi nello sguardo del nostro amore (o almeno così ci sembra), ma fissare dritto negli occhi una persona per dieci minuti di seguito non è qualcosa che facciamo comunemente. Un esperto di psicologia cognitiva di nome Giovanni Caputo ha scoperto che sottoporsi a questo esperimento induce un'alterazione dello stato di coscienza di una persona che può avere conseguenze impressionanti, incluse delle allucinazioni.

via researchgate.net

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Un esperimento dai risultati curiosi...

Un esperimento dai risultati curiosi...

Unsplash/Rachael Crowe

Riprendendo un esperimento simile fatto in precedenza, il professor Caputo ha sottoposto un gruppo di 20 persone (sistemate a coppie) sedute una di fronte all'altra a un metro di distanza a fissarsi negli occhi in una stanza con le luci soffuse. Un altro gruppo è stato invece posizionato con le sedie rivolte verso delle pareti completamente spoglie.

Una volta trascorso il tempo deciso, ai membri dei due gruppi è stato chiesto di compilare dei questionari attraverso i quali descrivere le esperienze vissute. Coloro che avevano fissato negli occhi una persona hanno riportato testimonianze tanto simili quanto particolari

"Dal questionario sulle esperienze dissociative hanno tutti evidenziato una particolare percezione dei colori e dei suoni (più lievi o forti del normale), la sensazione di sentirsi distaccati dalla realtà e che il tempo scorresse più lentamente. Sul questionario incentrato sulle visioni, il 90% dei partecipanti ha dichiarato di aver visto delle deformazioni facciali, il 75% di aver visto un mostro, il 50% ha detto di aver scorto nel viso dell'altro qualche tratto della propria faccia e il 15% ha dichiarato di aver colto i tratti somatici di un parente".

Perché avviene tutto questo? Pare che i nostri neuroni si adattino alle situazioni in cui la stimolazione rimane fissa alterando la percezione di tutto ciò che ci sta attorno. Per il professor Caputo i dati raccolti grazie al suo esperimento rappresentano un efficace strumento per lo studio dei sintomi dissociativi indotti sperimentalmente e le apparizioni simil-allucinazioni.

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