L'antenato dell'uomo potrebbe non essere africano: scoperti nuovi fossili in Europa

di Simone Troja

18 Giugno 2017

L'antenato dell'uomo potrebbe non essere africano: scoperti nuovi fossili in Europa
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Tipico della ricostruzione storica è essere scritta e riscritta innumerevoli volte, basti pensare che Linneo (scienziato che classificò tutte le specie animali) era un creazionista ferreo e non credeva alle teorie evoluzioniste che verso la fine dell'800 iniziarono a circolare. Ma quello che la storia ci ha insegnato è che essa non ammette l'ultima parola, c'è sempre qualcos'altro che viene prima o che verrà dopo. Questa volta a subire uno stravolgimento potrebbe proprio essere l'origine della specie umana a causa del recente studio di alcuni fossili ritrovati nell'area greca, appartenuti ad alcune creature che anticiperebbero di circa duecentomila anni gli ominidi africani.

Immagine di copertina puramente illustrativa.

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Donmatas | Wikimedia

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Gli scienziati avrebbero quindi scoperto uno degli anelli mancanti nella catena dell'evoluzione che testimonierebbe la presenza dei primi ominidi in Europa e non in Africa. I fossili ritrovati in Grecia e Bulgaria sono datati sette milioni e duecentomila anni fa e consistono di una mandibola e un premolare superiore, appartenuti a una creatura simile a una scimmia ma con dentatura umana, chiamata Graecopithecus Freybergi. Questa scoperta dunque porterebbe a rivedere completamente la storia delle origini del genere umano: la teoria vigente vuole la comparsa dei primi ominidi circa sette milioni di anni fa in Africa mentre, sulla base di queste nuove scoperte gli ominidi sarebbero invece originari dell'Europa ben duecentomila anni prima.

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pexels.com

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Il professor Nikolai Spassov, uno degli autori dello studio, afferma che: "il Graecopithecus aveva l'aspetto molto simile a quello di una scimmia, ma con denti molto più corti e molto più umani". Questo antenato sarebbe successivamente migrato in Africa grazie alle particolari condizioni climatiche: sempre secondo una teoria il Mar Mediterraneo era quasi completamente prosciugato in quest'era, costituendo un ponte naturale che collegava i due continenti.

Tuttavia c'è anche chi pensa che questi dati non bastino per riformulare la teoria dell'evoluzione umana. Il Dott. Peter Andrews, un antropologo del Museo di Storia naturale di Londra, ha detto: "È possibile che la discendenza umana abbia avuto origine in Europa, ma abbiamo molti fossili che ne dimostrano con evidenza l'origine Africana, inclusi parti di scheletri e crani". In sostanza il dottor Andrews ci penserebbe due volte prima di basare una nuova teoria su un singolo ritrovamento.

Eppure questi fossili qualcosa vorranno dire, chi sa che in futuro non si facciano nuove scoperte che consolideranno questa nuova teoria così che possa essere condivisa e accettata da tutti.

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