Accordo Eni-Conoe: l'olio fritto di mense e ristoranti diventerà biodiesel

di Giulia Bertoni

19 Maggio 2017

Accordo Eni-Conoe: l'olio fritto di mense e ristoranti diventerà biodiesel
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Lo smaltimento dell'olio utilizzato per la frittura prevede regole ben precise eppure in molte famiglie ancora si usa gettare l'olio esausto negli scarichi domestici, con ingenti danni per l'ambiente. Ora però per quanto riguarda il suo utilizzo nelle mense e nei ristoranti arriva una notizia che fa ben sperare: negli stabilimenti Eni di Gela e Venezia quell'olio verrà riconvertito in diesel verde di alta qualità.

Immagine: Pixabay / Eni

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Un accordo per gli stabilimenti di Venezia e Gela

Un accordo per gli stabilimenti di Venezia e Gela

 

Le raffinerie delle due città si occuperanno entrambe di biocarburanti (quella di Venezia è stata riconvertita nel 2014, quella di Gela lo sarà nel 2018).
La notizia arriva in seguito alla firma di un accordo fra il Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli esausti (Conoe) e l'Eni, appunto, grazie al quale tutte le aziende legate al Conoe forniranno il proprio olio esausto all'azienda di produzione e distribuzione di energia.

Il riutilizzo degli oli vegetali non solo aiuterà a ridurre il lavoro degli impianti di depurazione a cui vengono destinati di solito, ma permetterà anche di ridurre le emissioni di polveri sottili e anidride carbonica. Con questo accordo Eni alimenterà la sua produzione del Diesel+, composto al 15% da Diesel green.

 

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