Il sistema usato nell'antico Giappone contro i ladri: un pavimento dotato di un inusuale antifurto

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di Claudia Melucci

08 Maggio 2017

Il sistema usato nell'antico Giappone contro i ladri: un pavimento dotato di un inusuale antifurto
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Spesso capita di sentire le persone anziane ricordare i loro tempi in cui, ad esempio, le porte delle case potevano essere lasciate aperte, non c'erano i moderni sistemi di chiusura blindata, e comunque i furti non erano all'ordine del giorno. Una situazione del tutto diversa da quella odierna: qualunque abitazione è oggi dotata di un sistema di allarme più o meno sofisticato, la cui efficacia però non è sempre quella sperata. C'è una tecnica antifurto molto curiosa, presente nelle antiche strutture giapponesi: il funzionamento è molto semplice ma così efficace da essere usata per molto tempo in oriente. 

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In giapponese questa tecnica si chiama Uguisubari, nome che richiama un uccello che emette un suono molto particolare.

In giapponese questa tecnica si chiama Uguisubari, nome che richiama un uccello che emette un suono molto particolare.

sodai gomi/Flickr

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Come il volatile, anche i pavimenti delle case emettono un suono acuto udibile a centinaia di metri.

Come il volatile, anche i pavimenti delle case emettono un suono acuto udibile a centinaia di metri.

Blondinrikard Fröberg/Flickr

I templi e i santuari adottavano questo metodo antifurto per proteggersi dai ladri: i pavimenti erano posati a terra in modo da emettere un suono nel momento in cui venivano calpestati. Di notte, quando nessuno girava per l'abitazione, l'emissione del suono suggeriva la presenza di un intruso. Le guardie erano facilmente in grado di individuare il ladro, attraverso il luogo d'origine del suono. 

Anche il ritmo dei suoni emessi era un indizio: dei passi veloci, e quindi dei suoni concitati, appartenevano molto probabiomente ad un ladro. 

Il suono viene emesso dai chiodi delle doghe in legno che premuti dal passo, scivolano all'interno di un'asola metallica.

Il suono viene emesso dai chiodi delle doghe in legno che premuti dal passo, scivolano all'interno di un'asola metallica.

Chris Gladis/commons.wikimedia.org

Le doghe dei pavimenti giapponesi non poggiano interamente a terra ma sono sospese ai lati da due pali in legno, in modo da avere un po' di gioco centrale quando ci si cammina sopra. Il suono può essere generato generato in diversi modi, ma sostanzialmente si tratta sempre di uno sfregamento tra due parti metalliche, una fissata sulle doghe e una ancorata alle travi laterali. 

Il sistema era a prova di ninja: neanche il passo felpato a cui erano addestrati riusciva a raggirare il suono stridulo dei pavimenti.

Il sistema era a prova di ninja: neanche il passo felpato a cui erano addestrati riusciva a raggirare il suono stridulo dei pavimenti.

Keith Pomakis/commons.wikimedia.org

C'è la possibilità di sperimentare in prima persona i pavimenti suonanti visitando il Castello di Nijo, un'antica fortezza militare.

C'è la possibilità di sperimentare in prima persona i pavimenti suonanti visitando il Castello di Nijo, un'antica fortezza militare.

Chris Gladis/Flickr

Ancora oggi gli ospiti che alloggiano all'interno del castello si affidano alla protezione dei "Uguisubari". 

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Un sistema di allarme dal funzionamento decisamente inusuale... Ed efficace!

Un sistema di allarme dal funzionamento decisamente inusuale... Ed efficace!

Ruth Hartnup/Flickr

Curiosi di sapere come funzionano i pavimenti suonanti? Scopritelo con il video di questo turista in visita in una delle strutture che ancora possiedono questo sistema...

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