Un cratere in Siberia che cresce a velocità spropositata: la triste verità dietro "La porta degli inferi"

di Silvia Ricciardi

06 Marzo 2017

Un cratere in Siberia che cresce a velocità spropositata: la triste verità dietro "La porta degli inferi"
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In Siberia gli abitanti della Jacuzia temono di avvicinarsi alla voragine situata a 660 chilometri a nord, vicino alla città di Batagai. Si tratta di una profonda depressione, ribattezzata "la porta degli inferi", che si è spalancata circa 25 anni fa ed ora non accenna ad arrestarsi.

Col passare degli anni la porta degli inferi ha raggiunto dimensioni enormi con una velocità che non fa ben sperare (negli ultimi 10 anni la depressione ha cominciato a sprofondare ad una velocità di 10 metri l'anno) e questo a causa dei drammatici cambiamenti climatici che la Terra sta inevitabilmente accusando. Ma vediamo più nel dettaglio come si sta evolvendo la situazione e cosa è stato scoperto più recentemente.

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A causa dell'innalzamento delle temperature il permafrost, lo strato che normalmente è perennemente ghiacciato, si è sciolto, causando il collasso del terreno e l'apertura della "porta degli inferi".

A causa dell'innalzamento delle temperature il permafrost, lo strato che normalmente è perennemente ghiacciato, si è sciolto, causando il collasso del terreno e l'apertura della "porta degli inferi".

Alexander Gabyshev, Research Institute of Applied Ecology of the North

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La depressione è arrivata ad essere profonda più di 100 metri, per una lunghezza di oltre 1 chilometro, e si crede che in pochi mesi possa raggiungere la valle vicina.

La depressione è arrivata ad essere profonda più di 100 metri, per una lunghezza di oltre 1 chilometro, e si crede che in pochi mesi possa raggiungere la valle vicina.

Alexander Gabyshev, Research Institute of Applied Ecology of the North

Ma non è tutto: recentemente i paleontologi hanno trovato i resti di un bisonte, di cavalli e di un mammut, quest'ultimo risalente a 4.400 anni fa.

Ma non è tutto: recentemente i paleontologi hanno trovato i resti di un bisonte, di cavalli e di un mammut, quest'ultimo risalente a 4.400 anni fa.

Julian Murton

"Stiamo cercando di vedere se il cambiamento climatico avvenuto durante l'ultima era glaciale in Siberia sia stato caratterizzato da una notevole escursione tra riscaldamento e raffreddamento proprio come sta avvenendo ora", ha detto Julian Murton, geologo presso l'Università del Sussex che ha viaggiato per la zona e ha condotto lo studio, solo così si potrà capire come procedere al meglio delle possibilità dell'essere umano.

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