La temibile Ilse Koch: una delle figure più mostruose e sconosciute dell'Olocausto

di Silvia Ricciardi

20 Dicembre 2016

La temibile Ilse Koch: una delle figure più mostruose e sconosciute dell'Olocausto
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Chi non conosce Hitler e le conseguenze derivanti dalla sua ascesa al potere? Ma facendovi il nome di Ilse Koch, difficilmente l'avrete sentita nominare. Ebbene, era conosciuta come "la cagna di Buchenwald" ed un simile soprannome non fa pensare a nulla di buono...

Moglie di Karl Otto Koch, colonnello delle SS, Ilse può essere ricordata come una delle persone più temibili e spregevoli collegate al nazismo, in quanto capace di azioni semplicemente mostruose. Ecco chi era questa donna e che cosa fece per meritarsi una simile reputazione.

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La temibile Ilse Koch: una delle figure più mostruose e sconosciute dell'Olocausto - 1

Ilse nacque da un'affettuosa famiglia di Dresda, nel 1906. Da piccola Ilse era una ragazza modello, elogiata e ammirata da tutti. All'età di quindici anni, però, lasciò gli studi per addentrarsi nel mondo del lavoro, prima come operaia di una fabbrica, poi come bibliotecaria, per poi finire nel corpo delle SS, dove venne scelta da Heinrich Himmler, capo della Gestapo, come moglie per Karl Otto Koch, per formare la coppia modello del regime nazista, quella che tutti i tedeschi avrebbero temuto.

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Karl ottenne una promozione, diventando colonnello del campo di concentramento di Buchenwald, dove presto sarà conosciuto per la sua fama di “sadico aguzzino”. Sarà proprio entro quelle mura che Ilse si riunirà con il suo lato più oscuro. Inizialmente si dedicò a schernire i prigionieri, attribuendo loro dei finti titoli nobiliari, ma poi, resasi conto del suo sadismo, incominciò a frustare i detenuti che incrociavano il suo cammino durante le sue passeggiate mattutine, arrivando anche a farli uccidere a forza di percosse

Wikimedia/Jürgen Ludwig (CC BY-SA 3.0 de)

Wikimedia/Jürgen Ludwig (CC BY-SA 3.0 de)

La sua furia non si placava nemmeno davanti alle donne incinte, contro le quali aizzava il proprio cane. Inoltre, ossessionata dal proprio corpo e dalle emozioni che esso suscitava nel sesso opposto, decise di farsi trovare in topless ogni qual volta arrivasse una nuova carovana e chiunque si fosse girato a guardarla sarebbe stato massacrato davanti a tutti. Ma l'ossessione per il corpo umano continuava a crescere e quindi, per darle libero sfogo, riempì la casa con teste rimpicciolite dei prigionieri, inquietanti quadri in cui vi erano lembi di pelle umana tatuata e abominevoli paralumi fatti di pelle umana, preferendo quella degli zingari e dei prigionieri di guerra russi.

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La sua crudeltà e quella del marito erano tali da lasciare senza parole perfino il Terzo Reich, che li richiamò innumerevoli volte per “atti di eccessiva brutalità, corruzione e infamia”.

Quale fu il destino che toccò ad una persona del genere? Inizialmente Ilse fu assolta per mancanza di prove, ma nel 1947 fu arrestata. Durante la sua permanenza in carcere rimase incinta di un detenuto e approfittò della situazione per rimandare il processo, ma alla fine venne processata e condannata.
Nel 1967 Ilse decise di uccidersi impiccandosi con le lenzuola, lasciando una lettera a suo figlio, dalla quale però non si evinceva nessun segno di rimorso! 

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